Cronaca / Como città
Venerdì 06 Novembre 2020
Positivo? L’avviso arriva con un sms
Ats: «Chi lo riceve compili il modulo»
Linee telefoniche e sito in tilt: nuovo sistema per provare a evitare il caos. «Con pochi clic il cittadino registra i dati. Così le tempistiche di riposta miglioreranno»
Il sistema di tracciamento è saltato, l’Ats Insubria sperimenta un nuovo sistema automatico tramite sms.
I 150 operatori dell’agenzia per la tutela della salute deputati al tracciamento non sono sufficienti per chiamare al telefono le migliaia di casi positivi e i relativi contatti stretti. Dunque da mercoledì l’Ats ha iniziato ad inviare un messaggio “sms coronavirus” alle persone con l’esito del tampone positivo per far partire la quarantena. Il messaggio chiede, tramite un format che si apre online, le generalità, i sintomi, la professione e l’elenco delle persone frequentate da vicino.
Caccia ai numeri di telefono
«Speriamo così di accelerare il processo di tracciamento – ha detto ieri in una conferenza il direttore sanitario dell’Ats Giuseppe Catanoso – a fronte di una mole di lavoro imponente». In effetti dalla metà di ottobre si moltiplicano cittadini e medici che raccontano le falle del sistema di tracciamento, le chiamate non ricevute, le lentezze nei tamponi, tanto che la quarantena per chi non ha sintomi finisce quasi sempre dopo 14 giorni senza effettuare il test. Il nuovo tracciamento via sms ha però due ordini di problemi. Il 40% circa degli avvisi di positività che arriva ad Ats non ha un numero di telefono. Quindi l’ente deve cercare i soggetti interessati dalla misura di isolamento tramite Comuni, carabinieri, medici. Inoltre, stando alle prime prove, il 70% dei cittadini a cui viene inviato il messaggio accetta di fare ciò che l’sms suggerisce, mentre il 30% non ci crede e lo cestina.
«Non è un fake»
«È importante ribadire che non si tratta di un fake» ha detto Elena Tettamanzi responsabile epidemiologica dell’Ats. I contatti stretti che tramite questo sistema ricevono una segnalazione possono rifiutare la quarantene a quel punto è l’Ats che deve comunque fare accertamenti e verifiche.
«Questo sistema non sostituisce quello classico della telefonata – ha spiegato ancora Catanoso – lo affianca, sempre insieme ai medici che restano i depositari delle cure. E’ una novità che abbiamo costruito, va sperimentata e va di sicuro migliorata. Perciò chiediamo l’aiuto di tutti». L’Ats ha garantito il massimo impegno sul tema tamponi, rinnovando lo sforzo per aprire più tende e ad aumentare i test già numerosi. Anche quelli rapidi, sebbene la sensibilità sia meno confortante rispetto al tampone tradizionale. I vertici dell’Ats hanno invece sconsigliato l’uso di test fai da te. Sempre l’Ats ha fatto sapere che sono arrivate delle manifestazioni di interesse anche dal comasco da parte di alcuni albergatori intenzionati a mettere a disposizione le loro strutture per la quarantena dei positivi con pochi sintomi.
Infine il direttore generale Lucas Maria Gutierrez ha difeso l’operato del suo ente. «Non ci siamo fatti cogliere impreparati dalla seconda ondata – ha detto Gutierrez – i numeri ci danno ragione. Abbiamo predisposto un piano territoriale, abbiamo potenziato i tamponi, lavoriamo per migliorare il tracciamento, i controlli scolastici sono un fiore all’occhiello».n
S. Bac.
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