Prima scuola comasca
pronta alla schiscetta
Ma l’Asl non ci sta

A Rebbio il via libera al pranzo da casa

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Le scuole di Rebbio dicono sì alla schiscetta. Se le famiglie lo vorranno l’istituto comprensivo è pronto a trovare subito delle soluzioni per far pranzare i bambini con cestini e panini portati da casa. All’inizio del mese l’ufficio scolastico della Lombardia, come già successo in Piemonte, ha chiesto a tutte le scuole di organizzarsi per accogliere anche i bambini con la schiscetta, Comuni e Ats (l’ex Asl) però non sono stati avvertiti e non sono ancora state scritte regole precise in materia. «Bene, ma se i genitori me lo chiedono io non li rimando di certo a casa - spiega Daniela De Fazio, la dirigente scolastica di Rebbio - anzi se fanno domanda per la schiscetta sono pronta ad attivarmi. La conseguenza più logica sarebbe utilizzare tutti insieme il refettorio. È grande e si potrebbero ricavare spazi distanziati. Se invece occorre per forza separare la refezione comunale dalla schiscetta allora possiamo attrezzare una seconda aula, l’hanno fatto anche tante scuole di Torino. Certo dovremmo prima tinteggiare e igienizzare, ma non penso si tratti di uno sforzo incredibile».

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