Prime multe per i bagni vietati: sei turisti sanzionati

Polizia Tedeschi, svizzeri, un americano: si tuffavano nelle acque del lago lungo viale Geno ignorando i cartelli che segnalano il divieto. Multati dalle volanti e dalla polizia locale

Como

Si passa alle vie di fatto. Visto che i moniti dei giorni scorsi - le motovedette della guardia di finanza e della polizia, i pattugliamenti a piedi ed ogni altra iniziativa intrapresa, compresi i cartelli ben visibili di divieto di balneazione – non sono serviti ad interrompere i tuffi nel lago, tra viale Geno e il Tempio Voltiano, bagni che sono già costati due morti con l’estate che non è ancora nemmeno iniziata, la polizia ha deciso di passare al contrattacco.

Dal primo giugno sono in servizio le motovedette

Così, nella giornata di lunedì, con una iniziativa presa dal dirigente delle volanti Andrea Esposito proprio per contrastare i bagni nel lago e cercare di prevenire ulteriori annegamenti, una pattuglia della polizia ha controllato quanto stava avvenendo sul lungo lago nell’area di viale Geno. La decisione è stata presa dopo che, nel pomeriggio, erano giunte alla centrale operativa diverse segnalazioni di cittadini che indicavano come i tuffi fossero ancora in corso, nonostante tutto quanto detto in precedenza.

Così, gli agenti delle volanti hanno raggiunto la zona indicata, ovvero la passeggiata Sergio Ramelli, per identificare i soggetti che in quel momento stavano facendo il bagno nel Lago di Como. Sono stati sei i “pizzicati” in acqua, tutti stranieri e turisti. Sul taccuino delle volanti, e poi della polizia locale sopraggiunta per elevare le contravvenzioni, sono finiti sei ragazzi, tre di loro tedeschi, due svizzeri e uno in arrivo dagli Stati Uniti d’America. La sanzione amministrativa che è stata loro affibbiata, per il divieto di balneazione, è stata di 50 euro.

Alcuni cittadini avevano contattato la questura

L’intervento in viale Geno è stato portato a termine quando erano le 16.20 della giornata di lunedì. Molte, come detto, le telefonate di cittadini che erano giunte alla centrale operativa per indicare quanto stava avvenendo lungo le sponde del Lario, nonostante due giovani vite appena spente in questi giorni proprio in seguito a tuffi nelle pericolose e gelide acque del lago in grado di provocare uno shock termico che paralizza e impedisce di nuotare causando l’annegamento.

Dal 1° giugno, per cercare di giocare in anticipo, su mandato della prefettura, le acque che bagnano la città sono pattugliate anche dal lago con l’impiego di motovedette della guardia di finanza (con i natanti della stazione navale del Roan) e della stessa questura. Navi in collegamento anche con pattuglie che si muovono sulla riva, per intervenire e sanzionare chi non rispetta in divieto di balneazione. Proprio come accaduto nella giornata di lunedì in viale Geno.

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