Cronaca / Como città
Venerdì 21 Agosto 2015
Procura, arriva il pm dell’anti terrorismo
Nicola Piacente è il nuovo procuratore della Repubblica di Como
Ha indagato anche su Gino Paoli e sul padre di Renzi
Dalla morte in Iraq del povero Fabrizio Quattrocchi al tribunale penale dell’Aja, dalla gambizzazione anarco-insurrezionalista dell’Ad di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, allo scandalo dei dossier illegali realizzati dalla security Pirelli nell’era di Giuliano Tavaroli. E ancora: Gino Paoli e la sua presunta evasione fiscale, lo scandalo Carige, la presunta bancarotta di Tiziano Renzi, papà del più noto Matteo.
Da Brindisi a Milano
C’è davvero di tutto nel curriculum professionale del nuovo Procuratore della Repubblica di Como, la cui nomina il Consiglio superiore della magistratura ha finalmente ufficializzato dopo settimane di “si dice”, e il cui arrivo a Como è atteso tra i mesi di ottobre e novembre. Al sesto piano di Largo Spallino siederà Nicola Piacente, 54 anni, pugliese di Terlizzi, accreditato come uno dei massimi esperti di mafie e di terrorismo internazionale, reduce da un’esperienza di quattro anni come procuratore aggiunto di Genova.
Al suo predecessore, Giacomo Bodero Maccabeo - in pensione dalla fine del mese di giugno per raggiunti limiti di età dopo avere girato mezza Italia - lo accomuna un certo dinamismo. Piacente ha lavorato all’Antimafia di Brindisi, a Genova, a Milano, poi di nuovo a Genova, quindi all’Aja, presso il tribunale che indagava sui presunti crimini di guerra commessi tra le ceneri dell’ex Yugoslavia e che raggiunse il massimo della visibilità dopo l’arresto dell’ex premier serbo Milosevic. Citando qua e là: tra il 2002 e il 2005, membro della Dda del capoluogo libero, si occupò a lungo di traffico internazionale di sostanze chimiche oltre che della morte di Quattrocchi, il bodyguard giustiziato in Iraq in un tempo in cui le esecuzione in diretta su Youtube rappresentavano ancora, e per fortuna, una eccezione. A Milano fu nel pool che lavorò all’indagine sui dossier di Giuliano Tavaroli mentre di lui, a Genova, sempre negli anni antecedenti alla nomina a capo del pool antiterrorismo, si ricorda un’indagine sullo scandalo dei rimborsi (un po’ come a Milano) incassati dai consiglieri regionali dipietristi.
Terrorismo e barconi
Un incarico, tra gli altri, che manterrà anche in riva al lago, è quello di presidente del comitato permanente sul terrorismo interno al Consiglio d’Europa, il Codexter, cui aderiscono 47 membri e che ha sede a Strasburgo. Si tratta, di fatto, dell’organo consultivo dal quale, in questi anni, hanno preso corpo le proposte per la formulazione di alcune delle principali convenzioni internazionali e leggi anti fondamentalismo dei Paesi dell’Unione. In un’intervista rilasciata al Secolo XIX di Genova appena lo scorso mese di maggio, Piacente aveva affrontato anche il nodo degli sbarchi sulle coste meridionali del Paese, sostenendo l’insussistenza di prove investigative a favore dell’ipotesi che i barconi potessero in realtà trasportare terroristi: «È insensato - diceva - pensare che un’organizzazione leghi la riuscita d’uno o più attacchi a viaggi così precari». Piacente aveva anche sostenuto che i racconti dei profughi danno, in realtà, «la possibilità di indagare per crimini contro l’umanità, coinvolgendo la Corte penale internazionale».
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