Quei binari pensati 50 anni fa
Ecco perché tardano i treni

In viaggio in cabina con Trenord tra San Giovanni e l’Expo

I binari sembrano volersi dare appuntamento alla fine dell’orizzonte di un’alba da romanzo. Il macchinista del treno S11 di Trenord numero 25027 muove leve e schiaccia tasti nella cabina del suo Bombardier, mentre il convoglio carico di pendolari e di visitatori diretti ad Expo fende una Brianza vestita d’autunno cercando di prendere velocità (mai oltre i 100 km orari) tra una stazione e l’altra.

Sui marciapiedi folle di passeggeri si dispongono in attesa del treno. Uno studente sale a bordo, letteralmente spinto dalla marea di passeggeri: «Finirà prima o poi l’Expo...» commenta infastidito nel vedere il convoglio partito da Chiasso alle 7.41 già pieno. Settecento posti a sede esauriti ancor prima di arrivare a Desio e a Monza. Nessuno si aspettava questi numeri: alla vigilia dell’esposizione di Rho Fiera i più ottimisti stimavano che soltanto il 16% dei visitatori avrebbero raggiunto Expo in treno. I dati reali parlano del 30%.

Il sovraffollamento di questi ultimi giorni sta causando ritardi pesanti sui convogli tra Como San Giovanni e Rho. Ma la vera colpa dei ritardi della S11 sono da ricercare alle porte di Milano Porta Garibaldi, dove c’è un bivio pensato negli anni Sessanta e, da allora, rimasto invariato. Nonostante il traffico ferroviario sia più che raddoppiato.

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