Cronaca / Como città
Venerdì 16 Aprile 2021
Rifiuti, aumento del 15%per le famiglie
Ma più agevolazioni e sconti alle attività
Approvato il piano tariffario: non si paga nulla con Isee fino a 8mila euro Utenze non domestiche: riduzioni dal 10 al 70%.
Il nuovo metodo di calcolo della tassa rifiuti e l’aumento dei costi per le utenze domestiche porterà a un aumento di circa il 15% della Tari per le famiglie. Il pacchetto, varato ieri dalla giunta e che dovrà ora andare in consiglio comunale, include però un piano di agevolazioni (sulla parte variabile) comprese tra il 10 e il 70% per le attività economiche e un ampliamento della fascia di nuclei familiari beneficiari dell’esenzione totale che sale da un Isee di 5mila euro a 8mila euro.
Scaglioni e scontistica
Il vicesindaco e assessore al Bilancio Adriano Caldara chiarisce che l’incremento «non è una scelta dell’amministrazione» e che non c’erano alternative poiché il costo del servizio deve essere coperto integralmente dalla tariffa, ma sottolinea anche lo sforzo «per aiutare le utenze non domestiche con 650mila euro di fondi di bilancio» e «per i nuclei familiari più in difficoltà con l’esenzione totale che significa, per il Comune, ulteriori 260mila euro». E sottolinea però anche che «le tariffe applicate nel 2020 erano quelle del 2019».
Ma andiamo con ordine partendo dalle utenze economiche. Rispetto all’anno scorso (il Comune investì un milione di euro per le agevolazioni a negozi e non solo), quest’anno Palazzo Cernezzi ha previsto un aumento degli scaglioni con sconti (sulla parte variabile della tariffa) in base alle limitazioni a causa del Covid. Una scelta che tiene conto, in prospettiva, delle riaperture a cui, si spera, non seguiranno ulteriori stop nel prossimo autunno.
In particolare le associazioni si vedranno riconoscere una riduzione del 10%, negozi e parrucchieri del 30% e ancora ristoranti, bar e alberghi del 50% mentre palestre, impianti sportivi, cinema e discoteche del 70%. Un’operazione, come detto, a carico del bilancio comunale pari a 650mila euro.
Di contro cresceranno le spese per le famiglie a causa dell’aumento dei costi di smaltimento per queste utenze e del nuovo metodo di calcolo stabilito a livello nazionale dall’Arera (Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Complessivamente il costo del servizio, quest’anno, sfiora i 14 milioni di euro (contro i 13, 7 milioni del 2020 e i 13,5 del 2019). Sui 14 milioni le utenze domestiche rappresentano i 7,8 milioni di euro mentre quelle non domestiche la parte rimanente. Questi per dire che l’incremento medio stimato dal Comune sarà di circa il 15% che, chiarisce Caldara, «non dipende dalle riduzioni applicate alle utenze non domestiche, che sono coperte con fondi di bilancio». Un modo per dire che l’aumento non è dovuto alla decisione del Comune di aiutare le attività economiche.
Proprio per non gravare su famiglie già in difficoltà la giunta ha proposto l’ampliamento della fascia di chi non pagherà nulla. «L’esenzione totale - precisa il vicesindaco - passa da chi ha un Isee fino a 5mila euro a 8mila e questo per dare una mano ai nuclei familiari che si trovano in situazioni di difficoltà economica».
Un anno fa 500 esenti
L’anno scorso con il limite a 5mila euro erano circa 500 le famiglie che non hanno pagato nulla con un costo per il Comune di 100mila euro che, quest’anno, salirà a circa 260mila.
© RIPRODUZIONE RISERVATA