Rifiuti, il bando non sarà ritirato: «Ma possiamo fare modifiche»

Pulizia In campagna elettorale il sindaco aveva detto di voler rifare tutto - Ora spiega: «Sarà possibile aggiungere servizi, quindi non perdiamo tempo»

Como

Il bando del nuovo appalto rifiuti non sarà ritirato, come aveva detto il sindaco Alessandro Rapinese in campagna elettorale e come è anche scritto nel programma. A breve verrà quindi composta la commissione di gara e si procederà con l’analisi delle offerte arrivate a Palazzo Cernezzi con l’obiettivo di partire con i nuovi servizi dall’anno prossimo.

«Sono felice di non dover ripartire da zero»

È lo stesso primo cittadino a spiegare il cambio di rotta dopo una serie di approfondimenti tecnici: «Tutto parte dal fatto che la città deve essere più pulita e che il bando è deficitario, tema che avevamo affrontato anche con gli assessori dell’amministrazione precedente». Poi chiarisce: «In questi dieci giorni è stata fatta un’analisi approfondita e sono molto felice di non dover ritirare il bando e, quindi, di non dover ripartire da zero. Gli uffici hanno precisato in una relazione che, anche proseguendo con l’appalto (sarebbe comunque risultato complesso giuridicamente arrivare a un annullamento, ndr), avremo poi gli strumenti per apportare modifiche e garantire il risultato finale che ci consentirà di avere una città pulita, così come ci siamo impegnati a fare». In particolare dalle verifiche tecniche disposte è emersa una certa elasticità del bando, tale da consentire, una volta verificate le offerte e assegnata la gara, di mettere in atto delle variazioni con l’obiettivo di implementare i servizi, in primis quello dello spazzamento manuale delle strade, citato a più riprese dallo stesso sindaco in campagna elettorale. Inoltre nel documento, da quando si apprende, c’è una clausola specifica che mette in capo all’impresa l’impegno ad ampliare o variare l’offerta su richiesta dell’amministrazione comunale fino a una soglia prestabilita. Ed è proprio su questo che, una volta arrivata all’assegnazione dell’appalto e, quindi, ad avere nel dettaglio non solo i servizi a base di gara, ma anche le migliorie offerte dall’azienda che risulterà vincitrice, Palazzo Cernezzi vuole far leva.

Il sindaco vuole anche rimodulare la riscossione della Tari

Leva che passa anche, come ha detto Rapinese, per la procedura tecnica del “quinto d’obbligo”, in base al quale, nel corso dell’esecuzione di un contratto di appalto, l’appaltatore ha l’obbligo di eseguire le variazioni apportate dalla stazione appaltante in aumento o in diminuzione, purché esse non superino il quinto (20%) dell’importo complessivo dell’appalto. Questo a fronte del solo pagamento delle maggiori opere eseguite, senza poter sottrarsi a tale obbligo oppure pretendere particolari indennità.

Inoltre il sindaco Rapinese spiega che la prossima settimana avrà «un incontro con un docente universitario di Diritto tributario con il quale ho intenzione di collaborare per riorganizzare le modalità di accertamento e riscossione della Tari. Recupero dell’evasione che potrebbe annullare gli aumenti imputabili al nuovo servizio che stiamo progettando».

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