Rischia 6 anni di carcere
per le finte vaccinazioni

La Procura ha aperto un fascicolo nei confronti della dottoressa. Contestato un solo episodio, l’accusa è di falso materiale in atto pubblico

Caso delle finte vaccinazioni all’hub di Lurate: la Procura di Como ha aperto un fascicolo nei confronti di una dottoressa di 64 anni di Olgiate, medico di base in alcuni paesi della zona, con l’ipotesi di reato di falsità materiale in atto pubblico.

Il fascicolo è attualmente in mano al pubblico ministero di turno, Maria Vittoria Isella, che sta valutando con attenzione il delicato caso.

Secondo quanto esposto dal responsabile sanitario dell’Hub vaccinale di Lurate Caccivio Gianni Clerici in qualità di legale rappresentante della Cooperativa Medici Insubria ai carabinieri di Appiano Gentile, la dottoressa aveva sostenuto di aver convinto un gruppo di suoi pazienti indecisi, per la precisione 17, a sottoporsi alla vaccinazione anti Covid, ma questi avevano chiesto di ricevere l’iniezione da lei e solo da lei. Così aveva ottenuto l’autorizzazione da Ats Insubria per poter operare nell’hub vaccinale di Lurate, gestito dalla Cooperativa. Si trattava di una procedura non usale, ma è stata consentita proprio per cercare di aumentare il numero di vaccinati contro il Covid. E così è avvenuto venerdì mattina, con il medico che si è presentato, così come i 17 pazienti, per la vaccinazione. In realtà pare si trattasse della seconda dose, a 21 giorni dalla prima, come da prassi.

L’anomala situazione aveva insospettito comunque il personale dell’Hub, che ha prestato particolare attenzione all’operato della dottoressa. Così l’operatore che la affiancava durante le operazioni si sarebbe accorto che la dose non veniva inoculata, bensì era iniettata nel batuffolo di ovatta che aveva di fianco, sprecando così la dose. Ma registrando poi comunque l’operazione finalizzata anche all’ottenimento del Green pass. Alla sesta finta iniezione la dottoressa è stata fermata dal personale dell’Hub: la donna poi, senza dire una parola, si sarebbe allontanata. E così hanno fatto anche i pazienti, che avrebbero rifiutato di farsi vaccinare dagli altri medici della struttura.

La Procura di Como, al momento, contesta solo l’ultimo episodio, quando in sostanza è stata colta in flagranza dall’operatore dell’Hub di Lurate. Le indagini sono in corso.

La dottoressa è stata anche sentita dal nostro giornale.

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