«Ritardi e assenze in Comune»
Como, nuovo licenziamento

L’accusa: «Anomalie nelle timbrature». Da martedì lasciata a casa una dipendente dell’Urp

Seconda dipendente licenziata dal Comune di Como nel giro di pochi mesi. A fine gennaio era toccato a una dipendente dell’ufficio Anagrafe, mentre l’ultimo episodio riguarda una collega in servizio all’Ufficio relazioni con il pubblico. La lettera è stata recapitata all’interessata martedì con l’indicazione della cessazione dell’incarico con effetto immediato.

Da quanto si apprende la dipendente, che lavorava a Palazzo Cernezzi dal 2014 dopo essere arrivata in mobilità da un altro ente pubblico, è accusata dall’amministrazione comunale di aver omesso di timbrare il cartellino in alcune occasioni e di essersi presentata fuori orario pur lavorando in un settore a stretto contatto con l’utenza (l’Urp apre la mattina alle 8.30). In estrema sintesi il Comune le contesta una serie di anomalie nelle presenze effettive e sembra ci fossero state segnalazioni a suo carico anche durante la passata amministrazione.

Altri episodi hanno poi portato il dirigente competente all’avvio del procedimento. Si tratta del secondo caso di licenziamento da parte dell’amministrazione comunale di Como in applicazione delle norme volute dal governo Renzi dopo gli scandali sui furbetti del cartellino.

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