Salumi con marchi di origine fasulli
Denuncia, multe e sequestri al mercato

Como, erifiche sulle etichette e sul rispetto delle norme sui prodotti dop Sanzioni per 16mila euro. Confesercenti: «Proteggere le produzioni italiane»

Controlli, multe e anche una denuncia con l’ipotesi di reato in frode in commercio. I carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Como hanno effettuato due controlli, nelle ultime settimane, all’interno del mercato coperto di Como, e sollevato un problema evidentemente misconosciuto fino ad oggi: il rispetto delle norme sulla tutela dei marchi di denominazione di origine protetta (dop) e di indicazione geografica protetta (igp). Accertamenti che da un lato hanno causato qualche malumore tra alcuni operatori del mercato, ma dall’altro hanno permesso ai più di correggere il tiro e mettersi in regola con una norma del 2004 e un regolamento comunitario del 2012 che impongono un’informazione più chiara possibile sulla provenienza dei prodotto alimentari in vendita.

I controlli hanno riguardato i banchi dell’ortofrutta e quelli che vendono salumi e formaggi. Sui primi i carabinieri hanno riscontrato l’assenza di cartelli che (per legge) devono indicare: l’origine, la varietà e il calibro.

Le sanzioni maggiori e la denuncia per tentata frode in commercio, invece, hanno riguardato la vendita di salumi. E’ stato deferito alla Procura un operatore del mercato che - secondo le contestazioni dei carabinieri - avrebbe messo in vendita come coppa di Parma della coppa generica. Per altri tre operatori sono invece scattate sanzioni amministrative (per una cifra complessiva che sfiora i 16mila euro) per la violazione del regolamento dell’Unione europea sulla tutela dei marchi dop e igp e sulla base di una legge italiana del 2004.Complessivamente sono stati sequestrati 40 chili di salumi.

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