Sant’Anna, nuova tecnologia
per la cura dei tumori maligni

La Regione investe: un milione di euro per il nuovo acceleratore Dai polmoni all’encefalo, aumenta la gamma di trattamenti disponibili

Potenziamento tecnologico da un milione di euro per la Radioterapia dell’ospedale Sant’Anna. Grazie ai fondi stanziati da Regione Lombardia per l’aggiornamento delle alte tecnologie della struttura, è stato ultimato l’upgrade dell’acceleratore Varian linac Ix2, apparecchiatura che si utilizza per la cura dei tumori solidi.

L’investimento consentirà al reparto diretto da Luciano Scandolaro di aumentare l’offerta di prestazioni per pazienti con tumori maligni, soprattutto del distretto cervico-cefalico, del torace e della pelvi.

Le tecnologie

Il primario Scandolaro ha affermato che l’aggiornamento renderà più ampia la gamma di prestazioni di radioterapia con l’aggiunta di tecnologie come il RapidArc e l’On Board Imager.

Il RapidArc è un sistema computerizzato che permette di effettuare una radioterapia estremamente precisa e rapida.

«Si possono eseguire trattamenti a intensità modulata (Imrt) - prosegue lo specialista - irradiando anche lesioni molto piccole e in zone profonde, con l’impiego di tempi inferiori rispetto all’Imrt convenzionale. Con questa tecnica è possibile aumentare l’efficacia del trattamento radiante, limitando la tossicità e gli effetti collaterali». L’On Board Imager consente l’acquisizione di immagini di alta qualità. È costituito da due braccia robotiche che sostengono un tubo a raggi X associato a un sistema elettronico di acquisizione di immagini a sua volta collegato alla rotazione del dispositivo che gira intorno al paziente.

«Un tale sistema di imaging - specifica Scandolaro - è fondamentale per garantire il corretto posizionamento del paziente, una migliore localizzazione del volume trattato e consente di ridurre la dose di radiazioni ai tessuti sani”.

Un lettino ad hoc

È stata prevista anche la dotazione di un lettino ad hoc su cui si sdraia il paziente durante il trattamento. Questo lettino è la condizione necessaria per eseguire la radioterapia con la tecnologia RapidArc: è progettato per consentire il posizionamento del paziente e acquisire immagini con la massima precisione e il materiale in fibra di carbonio non interferisce con l’ottenimento delle immagini.

«Con questo nuovo investimento - concludono i vertici di Asst Lariana - l’Azienda potenzia il già strategico settore oncologico per offrire una vasta gamma di trattamenti e tecnologie al top della qualità. L’aggiornamento dell’acceleratore consentirà di ampliare l’attività del reparto, aumentare il numero di pazienti con tumori maligni che potremo curare e sviluppare nuove progettualità nell’ambito dei tumori cervico-facciali».

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