«Schiscetta libera a scuola»
Ma il Comune di Como dice no

Il ministero, tramite l’ufficio regionale, scrive a dirigenti e assessorati. «Aprite i refettori». Palazzo Cernezzi frena: «Per ora non cambieremo nulla»

La schiscetta? Si può portare da casa, e le scuole devono adeguarsi.

Così ha scritto l’ufficio scolastico regionale il 2 novembre, in un documento firmato dal suo dirigente Delia Campanelli, indirizzato a tutti i prèsidi, i provveditorati, alle rappresentanze sindacali e all’assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea.

Se una famiglia farà richiesta, e se ne assumerà la responsabilità, allora bisognerà aprire le porte dei refettori scolastici (o di altre aule attrezzate) ai panini e ai cestini portati da casa.

È una mezza rivoluzione, sia pure annunciata, che creerà non poche polemiche e non pochi grattacapi alle scuole e ai servizi di refezione comunali, in termini organizzativi ed economici. La scelta è motivata dall’esigenza di tutelare la libertà di scelta delle famiglie. Nella lettera si specifica che la decisione ha carattere provvisorio, che a tutti gli alunni dovrà essere garantita la sorveglianza e l’assistenza durante i pasti e che le scuole dovranno far fronte anche alla pulizia dei locali.

E quindi adesso via libera alla schiscetta? «Questa comunicazione è stata inviata all’attenzione delle scuole, degli uffici scolastici e dell’assessore regionale, non ai Comuni - commenta Massimo Patrignani, dirigente del settore istruzione del Comune di Como -. Quindi noi non muoveremo un dito finché questa scelta non verrà ufficializzata. Poi vedremo cosa sarà davvero possibile fare nel concreto».

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emanuele rosapinta

8 anni, 5 mesi

"Quindi noi non muoveremo un dito finché questa scelta non verrà ufficializzata" . E' per frasi come queste che la burocrazia italiana viene ad essere invidiata nel mondo. Complimenti.

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Caro lettore, la tua opinione per noi è importante e ogni contributo è sempre ben accetto, purché il tono rimanga civile e non venga mai meno il rispetto per gli altri lettori, per le leggi vigenti e per la redazione. L’obiettivo è favorire un confronto sano, appassionato e libero da quegli “eccessi” che troppo spesso in rete finiscono per trasformare il dialogo in uno scontro aspro e sterile. Per far ciò abbiamo predisposto una serie di regole che trovi elencate a questo link e che ti preghiamo di voler condividere e rispettare, sottolineando che il mancato rispetto anche di un solo punto comporta la rimozione del commento e, nei casi più gravi, la sospensione dell’account e la segnalazione alle autorità competenti.
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marina riccardi

8 anni, 5 mesi

Como è sempre all'avanguardia! Tutte le scuole della provincia hanno il registro elettronico e quelle di como no. È normale nn essere al passo con i tempi in questa città.

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Robert Spungiròò Quello Vero

8 anni, 5 mesi

...adeguarsi? sia mai!... del resto vorresti mai che veramente ci sia un "cambio di passo" come vanamente promesso? vabbè... mi sa che qua, se tutto va bene, siamo rovinati...

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gianni ilcomasco

8 anni, 5 mesi

Penso che sia più facile per l'essere umano raggiungere Marte che mettere d'accordo due istituzioni.

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laura C.

8 anni, 5 mesi

Qui si evince quali interessi economici ci sono "dietro" alle mense scolastiche.

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Tommy Boy

8 anni, 5 mesi

tra un po i bimbi dovranno anche fare la popo' a casa

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