Cronaca / Como città
Domenica 13 Settembre 2020
Scuola, si parte senza docenti
«Così era meglio rinviare»
Mancano centinaia di insegnanti in tutta la provincia, soprattutto per il sostegno - Presidi costretti in molti casi a modificare e ridurre l’orario
Entro domani sarà tutto a posto? Certamente no.
A ventiquattr’ore dall’inizio delle lezioni, sono ancora molti gli insegnanti a mancare nelle scuole. Tanto che, alcuni istituti cittadini hanno deciso di ridurre l’orario della prima settimana, così da riuscire a iniziare in maniera più tranquilla. Sebbene le cattedre scoperte siano una costante, quest’anno il ministero si era impegnato, vista la delicata situazione contingente, ad agire in anticipo per consentire a ranghi pieni. Evidentemente, l’intento è fallito.
Alla Leopardi, per esempio, come già comunicato ai genitori nella riunione tenuta in settimana, si è deciso di diminuire le ore nei primi tre giorni. «Avendo ricevuto dall’ufficio scolastico provinciale la conferma che le procedure di nomina dei supplenti – si legge nella circolare dell’istituto comprensivo Como Lago e inviata ai genitori - saranno avviate solo dalla prossima settimana, si comunica che le lezioni subiranno una riduzione oraria per i primi tre giorni di scuola ed eventualmente tutta la settimana».
Al Ciceri, per esempio, il preside Vincenzo Iaia ha scritto ai genitori lamentando l’assenza, al momento, delle nomine di diversi docenti. «Molte cattedre sono ancora vacanti - spiega -, speriamo di avere i supplenti il prima possibile anche se ciò, al momento, non dipende dalla volontà dell’istituto ma dalle procedure che sono state attivate proprio quest’anno dal ministero dell’Istruzione». La condizione è condivisa da tantissime scuole medie e superiori del territorio, come conferma il segretario provinciale della Uil scuola Gerardo Salvo: «La situazione è drammatica. Il sostegno, per esempio, è ancora molto scoperto, idem le secondarie di primo e secondo grado. L’assegnazione delle cattedre attraverso le graduatorie provinciali per le supplenze arriverà verso il 16, poi, scorrendo le graduatorie d’istituto toccherà alle scuole fare le chiamate per coprire i buchi. Ma, per ora, il provveditorato non ha ancora fornito loro gli elenchi».
Insomma, la situazione è peggiore rispetto allo scorso anno. «Sono sincero - aggiunge Salvo - in vent’anni di lavoro, non ho mai visto un pasticcio simile: purtroppo, la quantità incredibile di errori presenti nelle “gps”e le successive correzioni hanno portato a un ritardo di una decina di giorni».
Inoltre, questa procedura comporta un rallentamento nell’assegnazione del cosiddetto organico Covid, vale a dire 600 persone su tutta la provincia fra docenti, collaboratori scolastici e assistenti tecnici: figure che avrebbero fatto comodo per l’inizio delle lezioni. «Ci portiamo dietro un ritardo cronico nella gestione delle operazioni di assegnazione - commenta Albino Gentile, segretario della Cisl scuola dei Laghi -. Sarà tutto pronto entro lunedì? Certamente no. Con un po’ di buon senso, anziché aprire il 14 e richiudere pochi giorni dopo, si sarebbe potuti partire la settimana successiva così da poter espletare al meglio tutti gli adempimenti necessari. In questo modo, invece, sicuramente non si riuscirà a coprire l’intero fabbisogno. A pagare saranno ancora una volta le fasce più deboli e gli alunni diversamente abili, sguarniti sul sostegno».
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