Cronaca / Como città
Domenica 05 Giugno 2016
“Sei indagato per evasione fiscale”
Nuova truffa on line
Il link per accedere ai falsi atti giudiziari consente
di carpire dati personali da usare per frodi
Arriva anche a Como l’ultimo tentativo di phishing, la truffa online che cerca di carpire all’utente informazioni sensibili. Un espediente che annovera già migliaia di segnalazioni in tutta Italia, particolarmente insidioso perché la mail apparentemente è inviata da una non meglio precisata Procura della Repubblica.
La mail annuncia l’apertura di un procedimento penale per evasione fiscale e riciclaggio di denaro, l’arresto nell’arco di un giorno e il blocco di conti correnti e proprietà immobiliari.
Il tentativo di carpire dati personali e di installare virus sul computer avviene con una mail nel cui oggetto, accanto all’indirizzo mail dell’utente, si legge che l’arresto entra in vigore dal giorno successivo alla data dell’invio. L’indirizzo dal quale proviene la mail non è istituzionale, ma nel testo, sommariamente costruito come un vero atto giudiziario, è riportato il simbolo della Repubblica italiana e la dicitura “Procuratore della Repubblica presso il tribunale ordinario”.
Il testo della mail è:”Inviata per la presentazione di persona sottoposta ad indagini art. 375 c.p.p. La presente per comunicarle che il suo patrimonio immobiliare, così come il suo conto corrente bancario, verranno posti in arresto con l’accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro ad effetto della causa xxxx. L’arresto entrerà in vigore dal 27.05.2016. Lei potrà prendere visione della causa xxxx cliccando sul link. In questo documento lei ha la possibilità di trovare informazioni su come ricorrere in appello, il nominativo del giudice inquirente per la causa che la riguarda, la data e il luogo del dibattimento. Nel caso in cui lei non si presentasse al dibattimento, lo stesso avrà luogo anche in sua assenza. In caso di sentenza di condanna, Le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione”.
«Si tratta ovviamente di un tentativo di phishing - si legge sul sito dell’Aduc, l’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori - una particolare tipologia di truffa online, che consiste nell’inviare mail massive che riproducono loghi o simboli - della Procura della Repubblica in questo caso - per ingannare chi le riceve, invitandolo a inserire dati, cliccare su link (che riportano a pagine altrettanto false) o scaricare allegati. Il fine di queste truffe è carpire informazioni personali (password, numero di carta di credito, etc.) da utilizzare per frodi finanziarie e/o furti di identità».
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