Cronaca / Como città
Venerdì 03 Luglio 2020
Senzatetto a San Francesco
Il questore: «Tempo scaduto»
Giuseppe De Angelis chiede una soluzione. E sui senzatetto: «Sotto i portici non ci sono irregolari»
Il questore la spiega senza giri di parole: «Se un problema si trascina da tre anni, allora vuol dire che qualcosa non va». Su cosa non vada (e soprattutto su chi sia il responsabile di questo empasse) Giuseppe De Angelis preferisce glissare, forse anche per evitare polemiche. Ma su una cosa vuole essere chiaro: quello dei senzatetto costretti a dormire sotto i portici di San Francesco per mancanza di alternative «certo non è un problema che deve o che può risolvere la Questura». Dopo il procuratore, Nicola Piacente, il Comune incassa un nuovo «fate in fretta» da un’altra autorevole voce della città. Peraltro il questore esordisce, nella chiacchiera, proprio facendo riferimento all’invito del capo della Procura: «Mi associo interamente alle parole del dottor Piacente. Mi sembra di poter dire che il tempo è scaduto e che sia ora di trovare una soluzione» e, soprattutto, «metterla in pratica».
Non è un problema di sicurezza
La questione del dormitorio a cielo aperto accanto al palazzo di giustizia, sottolinea il responsabile comasco della polizia, «non è comunque un problema né di ordine pubblico né di sicurezza». Perché anche se è vero che le auto della Questura qualche intervento «per piccole liti» lo hanno fatto, ed è vero che se tieni per troppo tempo delle persone in condizioni inaccettabili rischi che qualche tensione possa esplodere, è anche vero (garantisce Giuseppe De Angelis) che «chi dorme sotto i portici è regolare». Un’affermazione che, indirettamente, smentisce quanto dichiarato dall’ex vicesindaco Alessandra Locatelli, secondo la quale sotto i portici si trovano molti irregolari.
Ma il questore va oltre: «Da lì non sono mai partiti spacciatori, autori di furti, né mai sono state segnalate persone per sospetto di terrorismo. E parliamo di un monitoraggio che abbiamo fatto nel corso del tempo. Quindi se davvero fosse un covo di gente pericolosa, sarebbe già emerso e saremmo già intervenuti». Ogni volta che i poliziotti intervengono nella zona dei portici, infatti, si procede sempre a identificare le persone presenti. E, in caso di irregolarità, «noi procediamo subito, senza perdere tempo, all’espulsione. Ma chi si trova a San Francesco non è gravato di provvedimenti di espulsione».
È ora di intervenire
La questione dell’ex chiesa accanto a via Mentana, quindi, secondo il questore è più un problema di «accoglienza». Da qui «l’ennesimo appello al Comune, perché, anche con l’aiuto delle associazioni che si occupano di accoglienza, trovi quanto prima una soluzione. Di tempo ne è passato abbastanza e, sono d’accordo con il procuratore, è ora di intervenire». Non con operazioni spot, anche se - sottolinea ancora De Angelis - «fa bene il Comune a sanificare l’area sia per i cittadini che per i senzatetto costretti a dormire lì», quanto piuttosto con un soluzione definitiva. «Quale non spetta me deciderlo o dirlo. Di certo io sono qui da tre anni e di questo problema se ne parla ancor prima del mio arrivo. Direi quindi che il tempo è scaduto».
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