Serve la laurea con 102
per fare il portalettere
Le Poste: «È la prassi»

Il nuovo bando per le assunzioni trimestrali. Un post del segretario della Cgil e si apre il dibattito: giovani bamboccioni o costretti ad accontentarsi?

Per fare il postino c’è bisogno di una laurea? Il buon senso forse dice di no, ma la legge di sì. La circostanza si è chiarita sull’onda del tam tam sui social provocato da un post del segretario della Cgil comasca Salvatore Licata. Su Facebook, quest’ultimo ha “denunciato” che il bando di Poste Italiane per fare il portalettere richiede una laurea con una votazione minima di 102/110. Nasce così per l’ennesima volta l’eterno dibattito: i giovani sono bamboccioni che non si vogliono prendere pioggia e freddo o una generazione persa che è costretta ad “accontentarsi” dopo anni di studi e qualifiche?

Il pomo della discordia nasce da un provvedimento non molto chiaro che indica per le nuove assunzioni di Poste Italiane l’obbligatorietà di una laurea con almeno 102 punti o un diploma con la votazione minima di 70.

Quello che lascia perplessi è come, paradossalmente, la norma di fatto taglierebbe le gambe ad un potenziale candidato diplomato con 69 e laureato con 101, ma non a un diplomato con 70 che non ha la laurea.

Il problema era emerso già due anni fa, quando venne introdotta la norma, ma rimase poi sepolto e non più toccato.

«La sensazione è che questo provvedimento sia atto solamente a ridurre la platea di possibili candidati, perché è evidente che non ci sia una logica pratica in tutto ciò. Stiamo parlando di un portalettere, quali competenze deve avere a parte la patente per la moto?» ha commentato Licata telefonicamente.

Dalle Poste comasche fanno sapere tramite l’ufficio stampa che i criteri di assunzione sono così da anni e che sono previste nuove assunzioni che verranno gestite a livello nazionale per cui ancora non si saprà il numero esatto di quelli che verranno destinati a Como e nemmeno il tipo di contratto.

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