Servizio civile digitale, sottosegretario all’Innovazione Butti: «Un’opportunità per i giovani, sono il motore della transizione digitale del Paese»

Innovazione Un nuovo programma di servizio civile in accordo con gli obiettivi del Pnrr. A spiegarlo è il comasco Alessio Butti, sottosegretario di Stato all’Innovazione Tecnologica: «Gli enti aderenti possono presentare domanda entro il 31 marzo 2023»

Le competenze digitali sono al centro del nuovo Servizio Civile Digitale, in accordo con gli obiettivi del Pnrr. Infatti, il Dipartimento per la trasformazione digitale - guidato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega all’Innovazione Alessio Butti - in collaborazione con il Dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio civile universiale ha sviluppato un programma: «Gli Enti aderenti al programma quadro del Servizio Civile Digitale possono presentare uno o più programmi di intervento sui servizi di facilitazione ed educazione digitale, entro le ore 14 del 31 marzo 2023. All’atto della presentazione del programma d’intervento – spiega il Sottosegretario - gli Enti sono tenuti a indicare il territorio di riferimento da cui dipende il numero massimo di operatori volontari attribuibili».

Si tratta di 150 operatori volontari in caso di programma di intervento su territorio regionale/di provincia autonoma oppure di più province o città metropolitane della stessa regione e di 300 operatori volontari in caso di programma d’intervento sul territorio interregionale. In una fase successiva invece sarà possibile reclutare fino a 5.000 volontari.

«Sono certo che il bando rappresenti un’ottima opportunità per i nostri giovani - continua Butti - i quali, attraverso i progetti del Servizio Civile Digitale, avranno accesso a un percorso di crescita e formazione indirizzato a migliorare le loro conoscenze e competenze e tutto ciò si tradurrà nella possibilità di aiutare altri cittadini ad essere autonomi rispetto all’uso di Internet e dei servizi digitali pubblici e privati. I ragazzi sono chiamati in causa come motore della transizione digitale del Paese, aiutando le fasce sociali più svantaggiate a godere appieno delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, affinché si realizzi una piena inclusione sociale».

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