Si torna a scuola, i presidi: «Siamo pronti
Regole sì, ma anche voglia di normalità

Domani la ripresa delle lezioni dopo la lunga pausa estiva tra timori e incertezze - Orari di ingresso scaglionati: «C’è molta meno tensione rispetto all’anno scorso, per fortuna»

Felici di riavere tutti i ragazzi a scuola. Al netto delle difficoltà organizzative, i presidi Como sono contenti di poter accogliere nuovamente gli studenti in aula.

Così, domani, fra doppi turni (in alcuni casi, gli scaglionamenti saranno tre) e ingressi separati, potrà tornare in presenza il 100% degli alunni.

«Abbiamo recepito le indicazioni arrivate – spiega Roberto Peverelli, preside del Setificio –. Il Quadriennale è già partito in settimana senza problemi». Rispetto allo scorso anno, la situazione è certo migliore. «Avremo qualche problema con i cantieri attivi a scuola – continua Peverelli – in più, il Comune ci ha comunicato che saranno ristretti gli spazi di via Castelnuovo per via dei lavori. In ogni caso, sono contento si ricominci con tutti gli studenti in aula». Silvana Campisano, preside del Caio Plinio, sottolinea come la ripartenza, da un punto di vista organizzativo, sarà più complessa quest’anno rispetto a quello precedente. «Le parti in causa devono prestare maggiore attenzione – rivela –, tendiamo a ragionare come se fosse l’applicazione del modello dello scorso anno, invece dobbiamo gestire il 100% degli alunni, non come la percentuale dello scorso anno, uguale o inferiore al 70. Ci vuole senso di responsabilità, fuori e dentro la scuola, tenendo sempre al centro il tema della sicurezza». Per Campisano l’emergenza sanitaria non è passata: «Non abbiamo ancora cominciato e ho già un caso di quarantena – continua la dirigente –. Dobbiamo agire tutti insieme. Quest’anno, peraltro, mi sono data un obiettivo: lavorare molto sui temi dell’insegnamento e dell’apprendimento».

Una doppia fascia

Nello specifico, il piano messo a punto dal tavolo prefettizio prevede due fasce: nella prima, il 70% degli alunni entrerà alle 8 e uscirà alle 13. Nella seconda, il rimanente 30% varcherà il portone d’ingresso della scuola alle 10 e uscirà alle 15. L’organizzazione durerà di sicuro fino a fine ottobre, poi si valuterà se passare, magari gradualmente, al turno unico. Gli elementi sotto osservazione, come specificato da via Volta, saranno il monitoraggio dei trasporti, l’andamento della campagna vaccinale e la situazione epidemiologica. Una volta acquisiti i dati, il tavolo di coordinamento valuterà l’esistenza delle condizioni di sicurezza e la disponibilità d’idonei mezzi di trasporto per consentire il ripristino di un solo orario d’ingresso.

Un ritorno graduale

Per quanto riguarda gli istituti comprensivi, hanno già sperimentato l’inizio con l’accoglienza dei bambini delle materne, peraltro prima dell’obbligatorietà del Green pass per i genitori che accedono a scuola.

«Avverto molta meno tensione dello scorso anno – spiega Giusi Porro, preside dell’istituto comprensivo Como Lago – Adesso finalmente possiamo parlare di scuola, non solo di protocolli di sicurezza. Le famiglie, mettendo già in conto l’esistenza di piani da rispettare, hanno concentrato le domande sulla didattica». Un ritorno graduale, insomma, alla normalità.

Nei prossimi giorni, alcuni bambini afgani accolti in città cominceranno a frequentare le scuole dei vari istituti comprensivi (come, per esempio, Como Lago e Como Centro).

© RIPRODUZIONE RISERVATA