Smog, senza pioggia
la città sta soffocando

Valori di inquinanti due volte oltre la soglia. Tra gli impianti “velenosi” la sede Asl di via Pessina, le Poste e 17 condomìni ancora riscaldati a gasolio

Nemmeno una goccia d’acqua dal 27 ottobre scorso e la qualità dell’aria che resta tutt’altro che buona, con valori che arrivano - come nel caso di lunedì scorso - a doppiare il limite di 50 microgrammi per metro cubo previsto dalla legge. Una settimana fa l’asticella che misura le polveri sottili, è arrivata a 105.

E l’assessore all’Ambiente Bruno Magatti, che già una decina di giorni fa aveva presentato al sindaco Mario Lucini e alla giunta un pacchetto di misure, rilancia dicendo che «di fronte all’emergenza di questi giorni, che registra il traffico congestionato per i regali di Natale, si può arrivare a fermare le auto in punti esterni, prevedendo un servizio di navette per il centro veloce, diretto e gratuito».

Lo stesso assessore è andato a verificare quali sono gli immobili di grandi dimensioni alimentati a gasolio con caldaie molto potenti. «Il distretto militare - spiega - con la ex caserma, anche se non è significativo poiché ne viene utilizzata una piccola porzione, l’Asl di via Pessina (da oltre 1500 Kw), Poste Italiane di via Gallio, Banca Intesa di via Rubini, Asl di via Cadorna». Queste sono le prime cinque posizioni: «Si tratta di impianti a gasolio - precisa Magatti - come risulta al Curit (catasto unico regionale degli impianti termici) il 16 dicembre. Abbiamo analizzato quelli oltre i 300Kw. Per dare un’idea, una caldaietta di un appartamento di 100-120 mq ha una potenza di 25 Kw». Nel rapporto sugli impianti più grandi e, quindi, più inquinanti compaiono 17 condomini.

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