Spreco lungolago
da 8 a 33 milioni
E non basteranno

Il conto dal 1995 a oggi è quadruplicato. L’azienda potrebbe chiedere altri soldi per il fermo lavori

Sedici miliardi di lire. Otto milioni di euro. È questo il costo iniziale dell’opera prevista per fermare le esondazioni del lago nel 1995, quando venne approvato il primo progetto. Sindaco era Alberto Botta e l’idea era quella di realizzare delle barriere completamente mobili. Solo tre anni più tardi, sempre con lo stesso primo cittadino, venne approvato il progetto esecutivo che sostituiva alle barriere mobili, anche delle paratie fisse (costituite da una scultura del Somaini). I costi, però, erano già aumentati vorticosamente: da 16 a 26 miliardi di lire. Tredici milioni di euro.

L’ultima fase progettuale risale al 2004, quando in carica c’era l’ex sindaco Stefano Bruni, con il via libera al progetto revisionato nel quale si eliminava anche la scultura. Altri tre milioni in più: si arriva a 15 milioni e 700mila euro, costo base della gara d’appalto indetta dal Comune di Como.

Il calendario gira e si arriva al 2006: a gennaio viene individuata (dopo due gare visto che la prima era andata deserta) l’azienda che deve eseguire i lavori. Si tratta della veneziana Sacaim, specializzata in lavorazioni di tipo idraulico: si aggiudica l’appalto per 12 milioni di euro. I lavori sembrano procedere spediti e, nel 2008, viene redatta una perizia di variante (in pratica una modifica al progetto) che non viene però mai approvata. Niente approvazione formale, ma si iniziano a realizzare le opere e, tra queste, c’è il famigerato muraglione che aveva fatto scendere in piazza anche i comaschi più tranquilli.

Dopo le proteste e il taglio del muro, Bruni chiede altre modifiche al progetto per eliminare tutti gli ostacoli visivi, che portano a una nuova modifica dei costi. Le variazioni vengono approvate formalmente da tutti gli enti e fanno aumentare ancora i costi che si fermano a 19 milioni. Dalla somma manca l’arredo della passeggiata: panchine, verde e fioriere.

Dal 2012 costi esplosi

L’elezione di Mario Lucini, nel maggio del 2012, fa sì che il progetto modificato da Bruni non venga mai realizzato. Il primo cittadino, infatti, commissiona un nuovo studio di fattibilità (termine tecnico per indicare le prime bozze progettuali) che comprende, però, anche l’assetto definitivo della passeggiata. Secondo i progettisti servono circa 8 milioni di euro per completare i lavori e poco meno di 3 vengono versati all’azienda Sacaim, nell’ambito di un accordo per chiudere la vertenza per una serie di contestazioni che aveva mosso l’impresa.

I conti sono presto fatti: si arriva a 31 milioni di euro che, dopo le ulteriori modifiche apportate sempre nel corso dell’amministrazione Lucini, salgono a 32,9 milioni.

Tutto finito? Niente affatto. Il cantiere è fermo e l’azienda potrebbe chiedere altri risarcimenti per i quattro anni di cantiere completamento. E gli esperti in materia parlano di milioni di euro. Di soldi nostri.

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