Cronaca / Como città
Giovedì 08 Agosto 2019
Stranieri, 15mila multe non pagate
Verbali dal luglio del 2018 al maggio di quest’anno a targhe non italiane per un totale di 1,3 milioni di euro. Il Comune ha incassato finora meno del 10%
Più di 15mila multe prese in città dal luglio del 2018 al maggio di quest’anno da auto con targa straniera e non pagate. Il tutto per una cifra superiore al milione di euro. In totale nel periodo indicato i verbali sono stati 18.324 e, di questi, ne sono stati annullati 243 per vari motivi (impossibilità di risalire al proprietario del veicolo, accessi autorizzati a strutture alberghiere o errori nella trascrizione della targa). Dalla cifra vanno anche tolti gli automobilisti che hanno regolarizzato la posizione.
A saldare le contravvenzioni è stato, finora, meno del 10% del totale, visto che l’incasso complessivo effettivamente finito sul conto corrente di Palazzo Cernezzi è stato pari a 123mila euro (di cui 78mila nel 2018).
Nel dettaglio il mese peggiore in termini di multe prese da automobilisti stranieri è lo scorso aprile con ben 2694 contravvenzioni. Di queste, per fare un esempio, ne sono state pagate soltanto 167. Sul totale di 17.121 multe quelle che si sono trasformate in versamenti effettivi sono state solo 2672.
La questione dei mancati incassi si trascina da anni. E anche affidarsi a società di recupero crediti internazionali non garantisce il risultato_ tempi lunghi e risultato incerto. Inutile dire che buona parte delle contravvenzioni a targhe straniere riguarda quelle svizzere. Su questo punto il Comune di Como nell’ultimo anno ha avviato due strade: per cercare di riscuotere le multe pregresse relative al 2015 non in prescrizione ha affidato un pacchetto di 250 ammende ad una società specializzata nel recupero e riscossione crediti, la Nivi Credit di Firenze, che rende riconosciuti in Svizzera i titoli esecutivi italiani. A questo si è aggiunta una sperimentazione che consiste nel gestire internamente le multe alle targhe svizzere nella fase di accertamento, avvalendosi del Centro di cooperazione doganale di Ponte Chiasso. Strade, come detto, non facili.
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