Sulla pulizia del lago si litiga ancora: «Il sindaco? Si armi di paletta e retino»

La querelle Il presidente della Provincia nega di dovere dei soldi all’amministrazione comunale - «Rapinese sbaglia. In Comune ha già cambiato quattro dirigenti. Aspetto di incontrare il quinto»

Continua la querelle sul battello spazzino, il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca: «Per me il sindaco può iniziare a prendere paletta e retino».

Secondo i principali servizi meteo sono in arrivo ancora temporali, durante la giornata di oggi e ancora in settimana. Come spesso capita dopo le forti piogge in città arrivano i detriti dall’alto lago, rami e foglie che formano un tappeto a ridosso del lungolago e dell’hangar. Se così fosse la città non potrebbe disporre dei mezzi per la pulizia e nemmeno del nuovo battello spazzino, appena acquistato dopo anni di attese e rinvii. Comune e Provincia infatti non trovano un accordo per firmare la necessaria convenzione. Secondo il sindaco Alessandro Rapinese la Provincia deve alla città 700mila euro circa di arretrati e comunque è la Provincia che ha il compito di rimuovere i detriti dall’acqua.

Nelle prossime ore sono previste nuove precipitazioni

«Ma non è vero – ribatte Bongiasca – noi intanto non abbiamo soldi da dare indietro, il sindaco si sbaglia. Abbiamo già dato una risposta scritta a Palazzo Cernezzi. In Comune il primo cittadino ha già cambiato quattro dirigenti, aspetto di parlare con il quinto. Non tocca alla Provincia pulire il primo bacino, l’acqua a ridosso della città. Noi con l’Autorità di bacino dobbiamo occuparci del resto del lago, più in alto. Così del resto è sempre successo in passato, Comune e Csu hanno sempre pulito la zona dell’hangar con i loro mezzi».

Battelli spazzini spesso mezzi rotti e fuori uso, a dire la verità. «Ma adesso dopo tanti anni proprio su indicazione del Comune abbiamo comprato un nuovo mezzo di dimensioni ridotte – dice Bongiasca – per riuscire a passare vicino al molo e al porto. L’uso di questa imbarcazione è stato inserito nel nuovo appalto comunale rifiuti. Ma il Comune stesso si rifiuta di firmare la convenzione con noi per metterlo in acqua. Che senso ha? Se Rapinese non vuole i nostri mezzi per me può anche iniziare a prendere la paletta e il retino. Io invece di parlare e fare promesse preferisco fare i fatti. La settimana prossima sistemiamo il Patria e poi ci dedicheremo a risolvere altri problemi».

Resta lo spettacolo che spesso la città offre a turisti e residenti

Come immaginabile gli argomenti del sindaco Rapinese corrispondono più o meno all’esatto contrario. È la Provincia che deve pulire ed è la Provincia che deve saldare i vecchi debiti, accumulati negli ultimi otto anni. La città non ha più intenzione di fare il bancomat di Villa Saporiti, ha già spiegato il primo cittadino, «la pacchia è finita».

Senza guardare al torto o alla ragione, per turisti e comuni cittadini, il pericolo è che al prossimo temporale, atteso in giornata, uno stuolo di detriti arrivi come al solito vicino alle paratie. Contribuendo a rovinare il panorama. L’ultima volta, a fine aprile, dopo diverse dichiarazione poco accomodanti e diversi tira e molla erano stati poi i mezzi dell’Autorità di bacino a fare il grosso del lavoro. Oltre al vento, che ha spinto altrove rami e sterpaglie.

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