Cronaca / Como città
Domenica 15 Novembre 2015
Tassa rifiuti, un altro pasticcio: le date sono sbagliate
Sul modello F24 è indicata la scadenza della seconda rata al 30 novembre, ma quella è lunedì 16. Il Comune: «Nessuna sanzione per chi paga dopo»
Ennesimo pasticcio con la tassa rifiuti. Prima il maxi ritardo nell’invio degli avvisi di pagamento (la delibera del consiglio comunale è di giugno, la scadenza della prima rata il 30 settembre, ma le lettere sono state recapitate pochissimi giorni prima) e adesso un’altra grana. Le date che indicano la scadenza della seconda rata non coincidono. Nell’avviso accompagnatorio c’è scritto 16 novembre (come effettivamente è stato deliberato dal consiglio comunale), ma sul modello F24, quello da consegnare in banca per il pagamento, viene indicata la data del 30 novembre.
Ma quando si deve pagare? È la domanda che si stanno diversi comaschi che si sono accorti, guardando i documenti, che qualcosa non tornava. Se è vero che a far fede è la delibera del consiglio (ma il Comune non può certo pretendere che i cittadini vadano a cercare il documento per sapere quando pagare) lo è altrettanto il fatto che chi lascia il modello alla banca per il pagamento, lo sportello effettua l’addebito nell’ultimo giorno utile indicato sull’F24. Un pasticcio insomma, che non avrà ripercussioni sugli utenti, come garantisce l’assessore alle Finanze di Palazzo Cernezzi Paolo Frisoni. «Non ho personalmente avuto segnalazioni in merito, ma se sul modello F2 la data indicata è quella del 30 novembre, rassicuro i comaschi che non ci saranno sanzioni o altre penalizzazioni per chi non rispetterà la data del 16». L’assessore aggiunge: «Gli avvisi di pagamento sono stati stampati e inviati da una società esterna al Comune, ma in ogni caso mi scuso con i comaschi per questo errore che crea confusioni. Mi spiace perché si tratta dell’ennesima brutta figura visto che già nei bollettini di settembre era stata indicata la data del 30 luglio». E Frisoni è intenzionato a seguire la linea dura con la società: «Chiederemo un risarcimento sia per l’errore su luglio, sia per quello appena emerso. Non è possibile fare due errori di questo tipo».
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