Tassa sulle insegne, aumenti illegittimi
Il Comune deve restituire 1,2 milioni

Il rimborso spetta per gli anni dal 2013 al 2018. Interessate centinaia di attività. L’assessore Caldara: «Le somme saranno rateizzate». Ma da quest’anno scatta l’aumento

La sentenza è dell’anno scorso, ma i suoi effetti cominciano a farsi sentire soltanto ora che è possibile chiedere al Comune un rimborso per le imposte su insegne, pubblicità e affissioni pubbliche versate indebitamente da tutti i titolari di un’attività o di un esercizio pubblico nel corso degli ultimi sei anni.

Indebitamente, perché? Lo ha stabilito la Corte Costituzionale, pronunciandosi in materia di aumenti delle tariffe determinate dai Comuni in tutta Italia. A partire dal 2004 infatti è stato possibile per gli enti locali applicare una maggiorazione, che per il Comune di Como è stata del 20%, puntualmente confermata ad ogni esercizio finanziario, relativa appunto alle imposte su pubblicità, alle insegne e alle affissioni.

Ebbene, la Suprema Corte ha stabilito che è illegittima quella norma che dava la facoltà ai Comuni di chiedere più soldi. Ma ha escluso la possibilità di ottenere rimborso per tutti i versamenti effettuati fino al 2012 compreso.

Per i successivi esercizi, quindi i sei anni dal 2013 al 2018, ha dato facoltà agli aventi diritto di chiedere indietro i soldi della maggiorazione. Vale ovviamente anche per Como. E a Palazzo Cernezzi si sono attrezzati per tempo, per ovviare alla voragine nei conti che si verrebbe a formare se tutti gli aventi diritto richiedessero il rimborso.

«Noi siamo pronti - avverte l’assessore alle Finanze Adriano Caldara - L’importo complessivo da restituire, nel caso in cui tutti gli aventi diritto presentassero domanda, è di 1,2 milioni. Soldi che siamo pronti a rimborsare, e che non causeranno nessuno sbilancio nei nostri conti, anche perché le somme si possono rateizzare e spalmare su un arco temporale di cinque anni».

Per il Comune dunque un’uscita media di circa 240mila euro all’anno: soldi che torneranno nelle tasche dei comaschi. Il problema riguarda anche le minori entrate dell’imposta per gli anni futuri, il cui gettito si aggira intorno a 1,3 milioni. Ma su questo fronte il Governo ci ha messo una pezza, dando facoltà ai Comuni di aumentare la tariffa fino al 50% per le superfici che superano il metro quadrato.

Como che cosa farà? «Applicheremo anche noi l’aumento - risponde Caldara - Ma non nella misura massina, lo limiteremo al 26%».

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