Cronaca / Como città
Domenica 27 Gennaio 2019
Tasse, promessa non mantenuta
«Ci riproveremo l’anno prossimo»
Como, confermate in giunta le aliquote del 2018 per Irpef, Imu e Tasi senza riduzioni. L’assessore: «È un obiettivo dei cinque anni di mandato, lo raggiungeremo»
Chi pensava che il 2019 avrebbe portato qualche risparmio sul fronte delle tasse comunali resterà deluso. La giunta di Palazzo Cernezzi ha infatti approvato la conferma di tutte le aliquote dell’anno scorso, identiche a quelle degli anni precedenti. L’assessore al Bilancio Adriano Caldara ammette di non aver potuto ridurre la pressione fiscale, ma usa l’espressione «con rammarico». E aggiunge: «Nel programma elettorale avevamo inserito l’abbassamento delle tasse ed è quello che contiamo di fare. Una consiliatura dura cinque anni e se rispetteremo o meno quanto promesso andrà valutato al termine del lavoro. Sono molto fiducioso che l’anno prossimo potremo farlo. Non è una promessa, ma è uno sforzo da fare perché era un nostro obiettivo iniziale». Caldara spiega che «aver trovato le aliquote al massimo rende più complicato intervenire perché si tratta di spese correnti e servizi al cittadino che è difficile ridurre. Ad ogni modo ci stiamo lavorando e credo che il 2020 potremo iniziare». Ogni anno Palazzo Cernezzi incassa complessivamente dalle imposte 41 milioni di euro di cui 28,5 dall’Imu. La Tasi, invece, si ferma a circa 300mila euro.
L’Irpef (con esenzione per i redditi al di sotto dei 15mila euro) vale 9 milioni di euro e l’aliquota era stata portata al massimo nel 2012 dall’amministrazione Lucini. Proprio su questo la Lega aveva fatto un’opposizione serrata: si vedrà se l’anno prossimo verrà effettivamente rivista al ribasso.
Nel calderone delle tasse rientrano anche l’imposta di soggiorno, che viene pagata soltanto dai turisti, che l’anno scorso ha portato qualcosa come 1,2 milioni di euro, ben al di sopra delle previsioni fatte dall’amministrazione. La somma, però, è vincolata e deve essere spesa per interventi di rilevanza turistica (quindi dalla cultura all’abbellimento di zone della città).
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