Tempio Voltiano, perenne ritardo
Quattro anni e non c’è il progetto

Un piano chiuso dal 2014, dopo il crollo dell’intonaco. L’assessore: «Sarà pronto entro l’anno, poi via ai lavori». Intanto Fondazione Volta studia il restyling interno

Se Fondazione Volta sta pensando al futuro del Tempio Voltiano e alla sua sistemazione dal punto di vista tecnologico ed espositivo, è il Comune a dover restaurare il primo piano, chiuso da oltre quattro anni dopo il distacco di una porzione di intonaco.

Quattro anni in cui si sono susseguiti gli annunci di imminente avvio dei lavori, anche se al momento non c’è ancora nemmeno un progetto. «È stato individuato un progettista esterno - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Vincenzo Bella - che consegnerà il lavoro entro la fine dell’anno. Perché ci è voluto così tanto? Alla fine il nuovo dirigente ha smosso le cose decidendo per l’incarico esterno». Sui tempi del cantiere Bella assicura che «una volta completato il progetto sarà inviato alla Soprintendenza, trattandosi di edificio vincolato, e poi partiranno i lavori che dureranno qualche mese». L’obiettivo è di arrivare alla riapertura completa del monumento entro la prossima primavera.

Alla fine del 2017 erano stati stanziati 95mila euro dall’amministrazione comunale, che aveva inizialmente optato per la strada della progettazione interna per poi decidere, alcune settimane fa, per una strada più veloce.

Nel frattempo, come detto, Fondazione Volta sta pensando al Tempio di domani. «Niente tecnologia ingombrante» dice Pietro Petraroia, storico dell’arte in passato soprintendente per i beni culturali lombardi e la pinacoteca di Brera, a cui la Fondazione ha affidato il compito di immaginare un nuovo monumento che riesca a catalizzare davvero l’attenzione del turismo e della città. «Vorremmo fare del Tempio un punto di intrattenimento, di ricerca scientifica e di celebrazione del più famoso dei comaschi»

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