«Tengono il lago alto
solo per interesse»

A monte le centrali elettriche, a valle l’agricoltura: «Servono nuove regole»

Como

L’acqua rende ricche società elettriche a monte e Consorzio dell’Adda a valle. «E in mezzo ci siamo noi» puntano il dito i parlamentari comaschi. L’esondazione del lago di questi giorni è senz’altro figlia del terribile acquazzone che, martedì mattina, ha colpito Valtellina e Lecchese. Ma con la complicità - decisiva - di chi regola il livello delle acque del lago (e non solo).

«In Valtellina - commenta il deputato di Fratelli d’Italia Alessio Butti, reduce ieri da un sopralluogo a Dervio, devastata dal nubifragio - ci sono grandi colossi dell’energia elettrica che gestiscono le dighe e hanno interesse a tenere alto il livello dei bacini. A valle ci sono le società che vivono di coltivazioni e agricoltura» e che comprano l’acqua dal Consorzio dell’Adda. «In mezzo ci siamo noi - sottolinea Butti - È giunto il momento di intervenire per gestire meglio questa situazione». Come? Butti spiega: «Grazie anche ai consiglieri regionali, abbiamo convinto la giunta lombarda a finanziare un progetto gestito dal Politecnico. Uno studio serio per studiare una piattaforma in grado di fornire dati scientifici chiari che ci permettano di gestire al meglio le dighe delle centrali elettriche in valtellina e quelle di Malgrate del Consorzio dell’Adda».

I tempi non sono brevissimi: «Un progetto serio richiede almeno 18 mesi di tempo». E poi? «E poi si deve arrivare a un accordo che vincoli tutte le parti con nuove regole» da imporre sia alle grandi società elettriche della Valtellina sia al Consorzio dell’Adda.

Chiara Braga (deputato Pd) va oltre: «Più volte in passato abbiamo presentato interrogazioni parlamentari per il problema del livello del lago - spiega - Avevamo iniziato un percorso di confronto, con il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente, che purtroppo si è arenato». Secondo la parlamentare democratica esiste anche un problema di rappresentanza: «Nel consiglio di amministrazione del Consorzio dell’Adda dovrebbe esserci qualcuno che possa rappresentare le istanze del nostro territorio. Tornerò a presentare quanto prima un’interrogazione al ministro dell’Ambiente».

La questione della regolazione dei livelli del lago di Como finirà sul tavolo del governo. La conferma arriva, indirettamente, anche da Nicola Molteni, sottosegretario della Lega al ministero dell’Interno, che sulla gestione delle dighe di Olginate da parte del Consorzio dell’Adda già anni fa era intervenuto per sollecitare chiarezza: «Riaccenderò i fari, sulla questione, con uno spirito di squadra tra tutti le parti».

Aspettando le paratie

Auspica invece l’arrivo delle paratie, per risolvere una volta per tutte il problema dell’esondazione del lago, la parlamentare leghista - e vicesindaco di Como - Alessandra Locatelli: «Sì, è vero che il livello dell’acqua era particolarmente alto, ma è anche vero che martedì c’è stato un acquazzone fortissimo. Va anche detto che l’acqua non usciva in piazza da tanto tempo. Credo - conclude - che si possa sensibilizzare il Consorzio dell’Adda nell’ottica di una maggiore collaborazione, ma ritengo che la questione la risolveremo una volta per tutte quando arriveranno le paratie».

© RIPRODUZIONE RISERVATA