Termovalorizzatore spento
È subito emergenza rifiuti

Riattivato dopo un guasto l’impianto Acsm di via Scalabrini - Intanto il sindaco autorizza il trasporto alla Guzza di 1500 tonnellate di “rsu”

Como

Il sindaco di Como Mario Landriscina ha firmato in questi giorni un’ordinanza cosiddetta “contingibile e urgente” per fronteggiare le conseguenze dello spegnimento dell’impianto di termovalorizzazione di via Scalabrini, danneggiato da un guasto elettrico dopo le alluvioni di inizio mese.

Il termovalorizzatore è ripartito dopo qualche giorno di blackout ma il guasto ha impedito la ventilazione che serve a ottenere la temperatura di 850° necessaria al funzionamento della camera di post combustione dei rifiuti solidi.

Acsm Agam ha subito segnalato il problema al Comune, evidenziando le difficoltà nella gestione dell’arretrato che sarebbe andato accumulandosi, e lo ha fatto quando peraltro, nelle prime ore immediatamente successive al guasto, ancora non era chiaro quanto a lungo l’impianto sarebbe rimasto fermo.

Nell’ordinanza si parla di un concreto «pericolo per l’igiene e la salute pubblica», ragione per la quale - preso atto dell’indisponibilità di alternative - il sindaco ha disposto la riapertura della vicina area di proprietà di Econord in località La Guzza, a suo tempo finita anche al centro di un procedimento giudiziario e di un provvedimento di sequestro. L’ordinanza dice che per venti giorni, cioè più o meno fino a fine mese, i camion di Acsm potranno scaricarvi fino a un massimo di 1.500 tonnellate di rifiuti per alleggerire la pressione sull’impianto. Allo stesso tempo, ovviamente, il termovalorizzatore dovrà cercare di rimettersi in pari, lavorando per recuperare l’arretrato. Il guasto dovrebbe risalire alla notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, giorni 4 e 5 agosto, quando su le Prealpi si riversarono fiumi ininterrotti di pioggia. In quelle stesse ore si era peraltro registrato un analogo guasto anche al termovalorizzatore di Brescia, con conseguente, ulteriore accumulo di arretrati.

«Purtroppo paghiamo anche noi le conseguenze delle recenti ondate di maltempo - commenta Fabrizio Mirabelli, presidente di Acsm Agam ambiente - L’importante è che ora l’impianto abbia ripreso a funzionare». Gli equilibri, quando si parla di smaltimento, sono sempre molto delicati, vista la mole inaudita di rifiuti che produciamo ogni giorno. In via Scalabrini, peraltro, ne arrivano non soltanto da Como ma anche da altre province della Regione.

Per quanto riguarda infine gli aspetti legati alla sicurezza della Guzza, sempre il sindaco ha stabilito che il conferimento avvenga «in area pavimentata con opportuna rete di recupero delle acque e sotto tettoia, e quindi in sicurezza e senza alcuna conseguenza per l’ambiente» e che «al termine del periodo di nulla-osta per il deposito temporaneo di tali rifiuti verranno effettuate le conferenti operazioni di pulizia nel rispetto di tutte le norme tecniche che regolano la materia».

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