Cronaca / Como città
Giovedì 24 Febbraio 2022
Teste di cervo e 50 piante di cannabis
Denunciato insospettabile a Lanzo
Il blitz di polizia provinciale e carabinieri nelle vicinanze di una stalla a Scaria. Nella benna di una pala meccanica le carni ridotte in quarti degli animali
È un blitz in grande stile quello compiuto dalla polizia provinciale guidata dal comandante Marco Testa con l’ausilio dei carabinieri di Centro Valle Intelvi e dei carabinieri forestali della stazione di Menaggio, che ha permesso a Lanzo d’Intelvi (Alta Valle) di far luce su un’azione di bracconaggio compiuta in località Scaria e che, a sorpresa, ha consentito anche di individuare, ben custodite in locali riscaldati adibiti a serra, una cinquantina di piante di cannabis.
Ma andiamo con ordine. Nei guai è finito un uomo di 48 anni di Alta Valle Intelvi, che ora dovrà rispondere di una lunga serie di reati, che vanno dal bracconaggio alla detenzione abusiva di armi, al furto ai danni dello Stato, senza dimenticare i risvolti connessi alla detenzione delle piantine di cannabis.
A seguito di una segnalazione, gli agenti di Villa Saporiti sono partiti da una chiazza di sangue con annessi peli di cervo e dalle tracce di pneumatici in un’area verde per poi giungere al mezzo agricolo utilizzato per l’azione notturna di bracconaggio, riconducibile all’attività dell’uomo.
Da lì, una volta ottenuto dal pubblico ministero di turno alla Procura di Como - Mariano Fadda - il via libera alla perquisizione, sono state dapprima rinvenute 28 munizioni ed un coltello da combattimento con fodero in pelle e, a seguito di ulteriori accertamenti, nell’abitazione e la stalla dell’uomo denunciato in stato di libertà è stato poi possibile individuare un’anonima (almeno all’apparenza) carriola, al cui interno però c’erano le teste (già private dei palchi) da poco asportate di due esemplari maschi di cervo.
Sempre all’interno della carriola, messa al riparo da sguardi indiscreti attraverso un telo, c’erano anche la pelle e le zampe dei cervi. Non è tutto, perché poco distante - dentro la benna di una pala meccanica - gli agenti di Villa Saporiti hanno rinvenuto le carni scuoiate e ridotte in quarti, sempre connesse ai due cervi.
L’uomo di Alta Valle Intelvi ha però puntato l’indice per questi due abbattimenti nei confronti di un conoscente, nel frattempo contattato dagli agenti. La perquisizione ha come detto riservato un’altra grossa sorpresa, considerato che gli agenti hanno messo “nel mirino” tre locali nelle vicinanze di una stalla, all’interno dei quali sono state individuate una cinquantina di piante di cannabis.
I locali erano adeguatamente riscaldati e illuminati. Per completare il blitz, gli agenti hanno richiesto l’intervento del servizio veterinario dell’Ats Insubria e questo perché sempre dentro la proprietà è stato individuato un ingente quantitativo di carni “prive delle necessarie attestazioni di commestibilità e tracciabilità”.
(Marco Palumbo)
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