Ticino, riapre lo shopping
Mascherine ai commessi
e camerini sanificati

Dispositivi non obbligatori ma la direzione del centro commerciale ha distribuito il materiale ai 1200 collaboratori (80% italiani)

È ripresa lunedì scorso in Canton Ticino l’attività di negozi, bar, ristoranti e anche dei centri commerciali. Per numerosi dipendenti italiani frontalieri è stato quindi il primo giorno di lavoro dopo i due mesi di stop deciso dalle autorità svizzere.

Tra i punti vendita che hanno riaperto c’è anche il Fox Town di Mendrisio, centro commerciale dedicato principalmente all’abbigliamento con oltre 160 negozi e più di 1.200 collaboratori, di cui l’80% proveniente dall’Italia e soprattutto dalle province di Como e Varese. Il Fox Town aveva chiuso le sue porte l’ultima volta prima del lockdown lo scorso 12 marzo.

I nebulizzatori

La ripartenza dell’attività commerciale, come spiega il direttore Marco Hefti, è avvenuta nella più rigida osservanza dei protocolli condivisi dalle associazioni di categoria, dall’Ispettorato del lavoro e dal Dipartimento della sanità e socialità del Canton Ticino. «In primo luogo – afferma Hefti – è necessario rispettare il distanziamento sociale di due metri tra una persona e l’altra; inoltre, gli ingressi sono presidiati da agenti della sicurezza che verificano il mantenimento delle distanze e per questo i varchi di entrata e uscita sono differenziati».

All’interno del centro commerciale e dei negozi sono stati inoltre installati nebulizzatori con gel disinfettante per le mani e sono stati individuati corridoi di accesso ai punti vendita per evitare che le persone si incrocino. Nei negozi non può essere presente più di una persona ogni dieci metri quadrati (dipendenti compresi) e sono state installate colonnine con cordoni di sicurezza per contingentare gli ingressi. Alle casse inoltre, ossia dove non è possibile mantenere la distanza di due metri, sono stati montati pannelli divisori in plexiglass.

I camerini in cui sono provati i vestiti e i dispositivi “pos” per i pagamenti vengono sanificati dopo ogni uso. Per quanto riguarda invece gli abiti, la scelta è lasciata ad ogni singolo negozio ma, nella maggior parte dei casi, un vestito provato e non venduto viene messo da parte almeno per uno o due giorni prima di essere nuovamente esposto. L’uso dei dispositivi di protezione individuale non è obbligatorio in Svizzera, «tuttavia – afferma ancora Hefti – la maggior parte dei dipendenti indossa la mascherina e alcuni punti vendita la mettono a disposizione dei clienti».

Bar e ristoranti

Insieme agli altri negozi, hanno riaperto anche bar e ristoranti all’interno del centro commerciale di Mendrisio, con l’obbligo del servizio al tavolo e con percorsi interni per evitare l’incontro di persone. «Il primo giorno di lavoro – sottolinea il direttore del Fox Town – è stato positivo, nonostante le nuove modalità adottate dagli operatori per garantire la sicurezza ed uno shopping sereno: abbiamo contattato i punti vendita e ci hanno comunicato una relativa soddisfazione. Dobbiamo tenere conto – continua Hefti – che possiamo lavorare per ora sono con la clientela locale o con i frontalieri in possesso del permesso G: ci manca quindi una fetta importante di mercato e per questo attendiamo indicazioni per quanto riguarda le frontiere e la circolazione delle persone». Sul fronte dei prezzi, infine, «abbiamo lasciato ai punti vendita la possibilità di iniziare proponendo offerte vantaggiose - conclude Hefti - per cercare di recuperare almeno in parte dopo questa lunga fermata».

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