Ticket, 184mila aspettano l’esenzione
L’assessore: «Attenzione ai furbetti»

La Regione invia una lettera ai potenziali fruitori che dovranno provvedere al rinnovo - Serve un’autocertificazione entro il 30 settembre. Gallera: «Sanzionati 10 milioni di lombardi»

La Regione Lombarda sta inviando 184mila lettere ad altrettanti comaschi che devono rinnovare entro il 30 settembre l’esenzione del ticket. Per l’assessore al welfare Giulio Gallera è un giro di vite contro smemorati e furbetti, per i sindacati invece è un taglio.

A livello regionale il Pirellone sta recapitando nelle case dei lombardi un milione e 600mila avvisi, per un rinnovo che non è più automatico. Ne sono interessate tutte le persone che hanno beneficiato in passato di esami e visite gratuiti in quanto disoccupati, in cassa integrazione o che hanno acquistato senza ticket i farmaci perché sofferenti di malattie rare.

«Negli ultimi anni, operati i dovuti controlli, abbiamo sanzionato dieci milioni di cittadini lombardi - spiega Gallera -, in molti casi perché il reddito è salito e dunque ha sforato le soglie per l’esenzione, oppure perché i cittadini avevano mancato di comunicare il venir meno della loro condizione di disoccupati. Si tratta spesso di semplici dimenticanze. Ora, peraltro, il ministero dell’Economia gira direttamente le informazioni per effettuare gli accertamenti. Dunque abbiamo deciso a tutela dei cittadini di togliere il rinnovo automatico dell’esenzione».

I sindacati e le associazioni vicine ai pensionati hanno segnalato carenze informative della Regione, prospettando di fatto un taglio delle esenzioni. La scadenza per il rinnovo era stata prevista inizialmente per il 31 marzo, poi era stata prorogata a fine giugno ed ora al 30 settembre. Già in primavera agli sportelli del Sant’Anna in Napoleona c’era la coda.

«Nessun taglio - garantisce Gallera -, tant’è vero che abbiamo consentito di presentare il rinnovo dell’esenzione in tutte le farmacie. In più le lettere ora in fase di spedizione hanno in allegato i moduli e stiamo attrezzando le Ats e le Asst con dei navigator per alleviare i disagi legati ai possibili tempi di attesa. E comunque chi non dovesse rispettare il termine del 30 settembre pagherà sì la prestazioni da ottobre, ma potrà sempre anche in seguito presentare l’autodichiarazione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA