Timbravano e andavano a bere il caffè
Inchiesta per i dipendenti comunali

Identificazione per i lavoratori del settore tributi ed economato. Già avviati dal Comune i procedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori

La procura della Repubblica ha innestato l’acceleratore sulla vicenda dei dipendenti comunali che, dopo aver timbrato il cartellino, andavano al bar a bere il caffè. Nella tarda mattinata di ieri a Palazzo Cernezzi è arrivata infatti la guardia di Finanza per notificare le identificazioni a tre dipendenti, preludio probabilmente di altrettanti avvisi di garanzia (non ancora formalmente consegnati). Da quanto si apprende, due in servizio presso l’ufficio tributi e il terzo all’economato. La procura, dopo la segnalazione del segretario generale Tommaso Stufano, aveva aperto un’inchiesta. Solo una settimana fa gli uomini delle fiamme gialle erano andati proprio nell’ufficio del segretario per chiedere chiarimenti e identificare le persone coinvolte. La Procura aveva anche acquisito il video girato dal sito internet Qui Como che riprendeva i dipendenti prima intenti a timbrare il cartellino e, poco dopo, mentre andavano a bere il caffè al bar o a fare due passi. I contorni degli episodi, con orari e modalità, sono ora al vaglio della magistratura. Nel frattempo anche il Comune si è mosso. Lunedì sono infatti stati avviati i procedimenti disciplinari proprio nei confronti degli stessi tre dipendenti. La procedura prevede che saranno convocati (tra almeno dieci giorni) per un’audizione alla quale, oltre al diretto interessato, possono partecipare anche il suo referente legale e un rappresentante sindacale. Nel corso dell’audizione, ovviamente, il dipendente è chiamato a fornire la sua versione dei fatti e a giustificare le contestazioni mosse dall’Ente. Solo concluso il confronto l’ufficio potrà emettere eventuali provvedimenti. La sospensione dal servizio, non retribuita, può variare da un minimo di 11 giorni a un massimo di sei mesi. Parallelamente all’iter comunale, che avrà comunque tempi brevi (tra una decina di giorni sarà conclusa la prima fase), è in corso come detto l’indagine della magistratura. Sarà l’inchiesta a fare chiarezza sull’accaduto stabilendo se la condotta dei dipendenti di Palazzo Cernezzi configuri un reato penale (si arriverebbe al rinvio a giudizio e all’eventuale processo, in caso contrario si andrebbe invece incontro all’archiviazione delle accuse). .

© RIPRODUZIONE RISERVATA