Trappole e guardie venatorie
Il piano cinghiali della Prefettura

«La questione è problema di sicurezza pubblica»

Como

La questione cinghiali è «configurabile come un vero e proprio problema di sicurezza pubblica». A dirlo è la Prefettura di Como, che nei giorni scorsi ha varato - con la polizia provinciale - un piano per ridurre il numero di cinghiali presenti nei boschi attorno alla città di Como.

«Nel corso delle ultime settimane - fa sapere il capo di Gabinetto della Prefettura, Nicola Venturo - è stato registrato un significativo incremento dei cinghiali nelle aree abitate poste a ridosso del capoluogo, con incursioni perlopiù notturne che hanno destato notevoli preoccupazioni, oltre a costituire un oggettivo rischio per la circolazione stradale».

«Dal punto di vista operativo - prosegue la Prefettura - si è preso atto della possibilità di avvalersi, all’occorrenza, della collaborazione di operatori volontari in possesso dei necessari requisiti (principalmente rappresentati dalle guardie venatorie provinciali), nell’ambito di una procedura di pronto intervento posta sotto il diretto coordinamento della Polizia Provinciale». Da qui il piano: «L’attività di prelievo dei cinghiali nell’ambito della cintura urbana» proseguirà «sino alla risoluzione del problema; successivamente saranno mantenute attive le trappole per la cattura sistematica» degli ungulati «grazie anche alla recente ripresa dei controlli ad opera del personale del Parco Spina Verde».

© RIPRODUZIONE RISERVATA