Cronaca / Como città
Giovedì 15 Agosto 2019
Troppi turisti, i taxi non bastano più
E il Comune pensa a nuove licenze
L’assessore: «L’attuale regolamento risale al 1999, e va adeguato al più presto» - L’obiettivo è quello di incrementare il numero delle auto, magari con permessi stagionali
Trovare un taxi? Pare che nel pieno della stagione turistica, quando il viavai tra Malpensa e i Comuni del lago si fa più intenso, sia un’impresa impossibile. Quantomeno questo è quanto risulta a Palazzo Cernezzi dove, raccolti pareri e doglianze di albergatori e titolari di strutture ricettive in genere, si sta meditando sull’eventualità di potenziare il servizio, e di farlo nell’unico modo possibile: incrementando il numero delle licenze.
La conferma arriva direttamente dall’assessore al Commercio Marco Butti che ha anticipato l’argomento nella sua newsletter: «Nel corso degli ultimi giorni - ha scritto - si sono tenute alcune riunioni con Confartigianato e Cna per analizzare la situazione legata all’offerta taxi in città, le richieste degli albergatori e, soprattutto, per avviare il percorso che ci porterà all’approvazione del nuovo regolamento. Diventa necessario lavorare e predisporre un regolamento capace di rispondere alle nuove esigenze della città, dei residenti e dei turisti, andando a colmare quelle carenze e lacune di un testo datato 1999 ed incapace di rispondere alle mutate condizioni socio economiche del territorio». Rispetto a vent’anni fa, cioè al tempo dell’approvazione del vecchio regolamento, il turismo ha registrato una crescita notevolissima. Basti pensare che soltanto dal 2007 a oggi - dati ufficiali della Camera di commercio - le presenze a Como e provincia sono cresciute del 39%, due punti e mezzo in più della media regionale (che nel medesimo lasso temporale si è attestata a un +36.5%). Insomma, ci sono periodi in cui trovare un taxi diventa davvero difficile.
Oggi le licenze comunali sono 45. L’obiettivo del Comune è quello di aggiungerne di nuove, e di portarne la cifra complessiva tra le 50 e le 60. Una strada percorribile, alla luce del fatto che 50 o giù di lì siano ancora poche per il periodo estivo ma forse fin troppe per la bassa stagione, è quella di ricorrere a licenze stagionali. «Con Cna e Confartigianato - aggiunge Butti - ci siamo dati appuntamento ai primi di settembre, quando saranno le stesse associazioni di categoria a farci pervenire quei regolamenti comunali, tra i tanti in vigore in Italia, che i tassisti riterranno più funzionali alle esigenze di una città come la nostra. Dobbiamo rivedere non soltanto il numero delle licenze ma un po’ tutte le norme: a Verona, per esempio, è il Comune a organizzare i turni e a comunicare di volta in volta gli orari di servizio agli autisti... Vedremo. Conta soprattutto che entro il mese di ottobre si riesca a portare in giunta un’informativa che consenta l’avvio della procedura e l’approdo del nuovo regolamento in consiglio nel primo trimestre del prossimo anno. Per la prossima stagione dobbiamo essere assolutamente pronti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA