Uffici pubblici, la “lezione” del Covid
Anche in futuro accesso su prenotazione

Il Comune ha deciso: certi servizi saranno a disposizione su appuntamento - Gli anziani rischiano di essere più penalizzati dall’obbligo di fissare tutto attraverso internet

Como

Anche una volta superata la pandemia l’accesso a sportelli e servizi rimarrà su prenotazione. Con il Covid tutti gli uffici pubblici hanno bloccato il libero accesso e predisposto dei sistemi per la prenotazione degli appuntamenti, così da evitare file e assembramenti. Sull’argomento Palazzo Cernezzi, a prescindere dalla zona rossa, arancione, gialla o bianca, ha deciso di mantenere per buona parte dei suoi sportelli questa modalità. E la giunta ha già dato l’ok.

Non per tutto: l’accesso rimane libero ad esempio per l’ufficio notifiche, per i servizi demografici, l’anagrafe, per diversi fornitori e operatori, ma per buona parte degli sportelli con o senza Covid serve prima chiamare, scrivere una mail o, come succede ad esempio per la Tari, si può prenotare un orario navigando sul portale del Comune.

«L’accesso su appuntamento, introdotto quale misura di prevenzione degli assembramenti – si legge nella delibera votata dalla giunta nei giorni scorsi - in sostituzione di quello libero che caratterizzava il periodo pre pandemia, tende a diventare in alcuni casi strutturale, in considerazione della maggiore rispondenza di tale modalità alle esigenze del cittadino che può anche concordare di accedere in una fascia oraria prima non prevista».

Per la prenotazione, dalla homepage del sito del Comune occorre cliccare sul banner centrale “emergenza Covid” per visualizzare le modalità di accesso ai singoli servizi e consultare contatti e riferimenti. L’obbligo di prenotare gli appuntamenti evita code e attese, è vero, ma durante la seconda ondata a Palazzo Cernezzi non sempre si riusciva a fissare appuntamento, ad esempio diverse proteste erano nate per la tassa dei rifiuti.

Palazzo Cernezzi, inoltre, intende mantenere una quota di smart working «ritenuto dai direttori un valido strumento per meglio conciliare i tempi di vita lavoro» e che «per alcune attività ha incrementato i livelli di produttività».

«Con gli appuntamenti ci sono meno difficoltà nella gestione dei servizi – commenta Vincenzo Falanga, segretario della funzione pubblica per la Uil del Lario – e penso sia una modalità gradita anche ai cittadini che non sono così costretti a lunghe code. È vero che l’online non facilita la popolazione anziana, ma la prospettiva è questa. Non solo in Comune, ma in tutti gli sportelli e uffici». Provveditorato, Provincia, Agenzia delle Entrate, sindacati, succede un po’ ovunque nel pubblico.

Anche nel settore sanitario, per l’accesso agli ospedali, dai prelievi del sangue all’ufficio scelta e revoca, c’è l’obbligo di prenotare. Prima anche solo per una ricetta negli studi medici c’era sempre la coda, adesso la ricetta si riceve online e la visita è solo previa prenotazione. «Per il momento per forza – dice Gianluigi Spata, presidente dell’Ordine dei medici di Como – perché la pandemia non è finita e serve prudenza. Ma domani non vedo perché questa modalità debba cambiare. Significa meno coda e meno attesa».

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