Un museo nella Casa del Fascio
La richiesta a Roma: 5 milioni

Emendamento di Borghi (Lega): «Polo di astrattismo e razionalismo» Superati i primi due step, ma per il via serve l’ok (difficile) di Montecitorio

«Istituzione del Museo nazionale dell’astrattismo storico e del razionalismo architettonico» alla Casa del Fascio. È questa la proposta, depositata in commissione Bilancio alla Camera dal deputato e consigliere comunale della Lega Claudio Borghi. Superati i primi due step (ammissibilità e inclusione nel fascicolo dei 700 emendamenti segnalati sui circa 7000 di partenza), ma per il via libera è necessaria l’approvazione dei membri della commissione. Una strada difficile, certo. Una strada che Como aveva già intrapreso in passato e che, ogni volta, si era arenata in dossier e lettere.

Se ne parla da tanti anni

L’ultima volta che se n’era parlato era stato nel 2014, quando l’allora sindaco Mario Lucini aveva scritto a Roma. Il ministero delle Finanze aveva risposto che la struttura serviva alla Guardia di finanza (occupa stabilmente il palazzo di piazza del Popolo dal 1957) in mancanza di una sede alternativa. A quel punto l’allora ministro ai Beni culturali Dario Franceschini (che lo è anche oggi) aveva chiesto un dossier, poi più nulla.

Ora ci prova Borghi, grande appassionato d’arte e che in passato aveva collaborato più volte con il Maarc, che da tempo chiede di valorizzare l’edificio simbolo del Razionalismo.

Nell’emendamento alla legge di Bilancio viene chiesto che venga «istituito in Como il Museo nazionale dell’astrattismo storico e del razionalismo architettonico in Como» e che per la gestione venga costituita un’apposita fondazione a cui «oltre al ministero per i Beni e le attività culturali, possono partecipare il Comune di Como, la Provincia di Como, la Regione Lombardia e altri soggetti pubblici e privati». Previsti anche finanziamenti ad hoc. Nel dettaglio vengono chiesti al Parlamento «4 milioni di euro per l’anno 2021 per la realizzazione e l’adattamento della sede del Museo a Palazzo Terragni, nonché la spesa di 1 milione di euro annui, a decorrere dal 2021, quale contributo per le spese di funzionamento». Per l’anno prossimo, quindi, sarebbero 5 milioni di euro.

«Utile per far ripartire il Lario»

«Grazie alla maggiore libertà di movimento che mi deriva dal non essere più presidente della commissione Bilancio della Camera (per prassi il presidente non presenta né sostiene propri emendamenti) - spiega Borghi - sono riuscito a presentare un emendamento alla legge di Bilancio che potrebbe rappresentare la “prima pietra” per un progetto che da troppi anni sta a cuore a Como, ovvero renderla sede di un Museo Nazionale d’Arte che includa Palazzo Terragni. L’emendamento è stato già dichiarato ammissibile e incluso tra i segnalati. Sarà discusso in commissione Bilancio a partire da settimana prossima».

Il deputato conclude dicendo: «Se accolto potrebbe essere un piccolo segnale per quella rinascita che ci auguriamo seguirà questo periodo disastroso di pandemia».

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