Cronaca / Como città
Venerdì 24 Dicembre 2021
Un nuovo bando per via del Dos
Ma il centro rischia di chiudere
Il Comune vuole affidarne la gestione a chi si occupa solo di disabilità - Gli attuali gestori: «Questo è un centro inclusivo, non lavoreremo in perdita»
Impianto sportivo di via del Dos, il 31 dicembre 2021 scade il contratto di gestione della struttura e sul suo futuro già si fanno avanti i primi dubbi e alcune criticità.
La posta sul piatto è alta: garantire la continuità di lavoro di un centro che si rivolge in particolare alle fasce più fragili della popolazione, bambini, anziani e disabili, e che in epoca pre - Covid, tra piscine e palestra, faceva girare oltre i mille accessi mensili.
Ma il passaggio questa volta potrebbe non essere indolore con il rischio effettivo che, come accaduto in contesti simili, la gara vada deserta.
Il Comune ha pubblicato in questi giorni il piano economico finanziario relativo alla concessione di gestione degli impianti sportivi di via del Dos e dell’annesso appartamento (ex casa del custode), finalizzati principalmente ad attività per disabili e invalidi. Ha previsto una concessione della durata di 15 anni con una serie di specifiche sui lavori in carico al futuro gestore, alla ripartizione delle spese e al relativo contributo dell’Amministrazione.
Ma c’è già chi non è convinto che l’operazione tenga o almeno che non abbia tutte le carte per funzionare al meglio.
«In perdita non lavoriamo. Se i criteri individuati dal Comune per affidare la gestione della struttura rimarranno questi, invariati anche nel bando di gara che sarà emesso a breve, per noi partecipare non sarà economicamente sostenibile. Questa scelta ci lascia estremamente dubbiosi». A dirlo è Franco Campanella , vice presidente della Cooperativa Sociale Colisseum Dimensione Movimento che da oltre 30 anni si occupa del funzionamento e della manutenzione degli impianti sportivi di via del Dos.
Campanella focalizza l’attenzione su alcuni passaggi, a suo parere, chiave dei nuovi criteri di concessione. «Non ci convince la volontà del Comune di destinare il centro in maniera pressoché esclusiva alle attività per disabili. Questo è stato sempre un centro inclusivo, aperto alla fragilità ma allo stesso tempo all’intera collettività. Stringere il campo di azione e non permettere servizi trasversali diretti a una fascia più larga di utenza ci sembra del tutto riduttivo oltre che per noi non sostenibile dal punto di vista economico».
Stando sempre alla questione dei conti Campanella sottolinea che «i nuovi criteri di gestione indicano delle categorie per cui stabilire ingressi gratuiti o calmierati, come per i soci delle associazioni di disabili. “Perdite” a cui ci deve essere data la possibilità di compensare».
Insomma, in attesa del bando, le acque intorno a via del Dos sembrano già agitate.
«Sono cinque anni che lavoriamo di proroga in proroga. Nel 2018 avevamo presentato al Comune una proposta di project financing che è stata bocciata – chiude Campanella –. Ci piacerebbe avere uno nuovo confronto con l’Amministrazione per trovare un punto di incontro che non faccia perdere al territorio la nostra esperienza acquisita in anni e anni di gestione».
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