Un nuovo screening oncologico al via. Ats spedisce lettere a 26mila comasche

Salute Solo il 36% delle donne tra i 25 e i 64 anni ha aderito all’invito per diagnosticare le lesioni al collo dell’utero

Al nuovo screening per il tumore al collo dell’utero ha aderito il 36% delle donne invitate. Quest’anno l’Ats Insubria ha avviato un nuovo screening oncologico, oltre alla mammografia per la lotta al cancro al seno e alla ricerca del sangue occulto per la lotta al tumore al colon. Lo screening del carcinoma alla cervice uterina interessa le donne tra i 25 e i 64 anni per diagnosticare lesioni del collo dell’utero a rischio. Il papilloma virus, Hpv, è il principale responsabile delle evoluzioni maligne della possibili malattie. Ad un primo test seguono controlli d’approfondimento.

«Ats Insubria riferisce che, da gennaio 2022 a fine giugno, ha invitato a screening 26.782 donne della fascia 25-64 anni, residenti nel territorio di competenza: 11.938 nell’area di Como e 14.844 nell’area di Varese. Hanno aderito all’invito 9.579 donne con una percentuale di adesione pari al 36%. Il numero di donne inviate a colposcopia per positività dei due test sopra citati sono state pari a 305 ovvero il 3,2% delle donne aderenti allo screening».

Il nuovo programma pubblico di screening consiste nell’offerta attiva del Pap test alle donne di età tra i 25 e i 29 anni, non già vaccinate all’Hpv in età adolescenziale. Le donne tra i 30 e i 64 anni, indipendentemente dallo stato vaccinale, sono invitate per esecuzione di Hpv Dna test, da ripetersi ogni cinque anni in caso di negatività. Le donne più giovani, già vaccinate precedentemente con ciclo completo, saranno invitate per la prima volta allo screening, con Hpv Dna test ogni cinque anni, a partire dai 30 anni d’età.

«Preme comunque evidenziare l’importanza per tutte le donne – commenta Annalisa Donadini, direttore del servizio di medicina preventiva dell’Ats Insubria - anche per coloro che aderiscono allo screening, di prevedere periodici controlli ginecologici per una valutazione più ampia e completa dello stato di salute dell’apparato genitale e riproduttivo. Lo screening del tumore della cervice uterina rappresenta infatti, sicuramente, per le donne una preziosa opportunità di entrare in un percorso preventivo strutturato, ma è bene sapere che lo stesso è specificamente mirato alla prevenzione del tumore della cervice uterina». Il nuovo screening verrà progressivamente esteso a tutte le donne rientranti nel target.

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