Cronaca / Como città
Venerdì 15 Aprile 2016
«Uniamo Como
con Lecco e Varese»
Oggi al Pirellino si costituisce il gruppo che deciderà l’assetto del nuovo ente di “area vasta”. Le categorie firmano a sorpresa un altro documento, dopo quello votato in febbraio al Tavolo per la competitività
Varese sì, Varese no, Varese forse. Questa mattina al Pirellino nasce il tavolo di confronto - voluto dalla Regione - sugli enti che sostituiranno le Province. Como porterà all’appuntamento con i sottosegretari regionali Daniele Nava e Alessandro Fermi una richiesta condivisa da tutti (l’unione con Lecco, per non dividere il lago) e un dubbio: nel nuovo ente di “area vasta” c’è posto anche per Varese?
Su quest’ultimo punto le opinioni dei rappresentanti del nostro territorio sono - almeno parzialmente - diverse. Lo dimostra un documento spuntato a sorpresa nelle ultime ore. In vista dell’incontro odierno, infatti, i presidenti delle associazioni imprenditoriali hanno sottoscritto un testo per chiedere - senza se e senza ma - la «ricomposizione unitaria dell’intera fascia pedemontana e prealpina, comprendenti le attuali province di Como, Lecco e Varese». Posizione netta, che segna un salto in avanti rispetto al documento firmato dalle stesse associazioni il 19 febbraio scorso, al termine della riunione del Tavolo per la competitività.
In quell’occasione il mondo economico (ma anche la politica e i sindacati) era stato più soft sull’opportunità di inserire Varese, prospettando un ente «che comprende sicuramente le province di Como e Lecco» e «auspicabilmente» quella di Varese.
Ma la differenza più marcata si evidenzia rispetto alla mozione approvata in decine di consigli comunali, mozione che nemmeno cita l’ipotesi di unire Como anche a Varese. «Ogni riorganizzazione territoriale - si legge - parta dalla riunione del lago e delle valli, attualmente divisi tra la Provincia di Como e quella di Lecco, in un’unica area vasta». Dalla stessa assemblea dei sindaci, riunita in Provincia, era arrivata l’indicazione di Como “solo” con Lecco.
Il territorio comasco, insomma, non ha ancora una posizione unitaria.
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