Cronaca / Como città
Lunedì 11 Gennaio 2021
Vaccini anti Covid oltre quota 3mila
Ma salgono i contagi nel Comasco
Ieri altri 423 positivi, il doppio di Milano città. Intanto prosegue la campagna su operatori sanitari e Rsa e oggi saranno inviate 1.314 dosi agli ospedali privati
Quasi un migliaio di vaccinazioni somministrate nella giornata di ieri al personale sanitario (576 a Cantù e 360 a Como) per un totale, dal 27 dicembre a oggi, di oltre 3mila persone (3.121 per la precisione) che hanno ricevuto la prima delle due dosi del farmaco anti-Covid nel Comasco. E oggi verranno inviate le prime 1.314 dosi agli ospedali privati accreditati. L’obiettivo è quello di accelerare il più possibile con la prima fase (da lunedì prossimo il calendario dovrà tenere conto anche dei richiami per i primi sottoposti al vaccino) anche perché il virus continua a correre.
Numeri in aumento
Solo ieri 423 nuovi positivi in provincia di Como sui 3.267 registrati in Lombardia (i tamponi sono stati 25.011, quindi significa che è risultato positivo il 13% circa). Il dato comasco è più che doppio rispetto a Milano città (194) e inferiore solo all’intera provincia di Milano (594), a Varese (541) e Brescia (522), anche se è più indicativo guardare la tendenza su un arco temporale più ampio. Anche nei giorni scorsi, però, la crescita si è vista e lo si vede anche negli ospedali, dove sono tornati ad aumentare - per ora di poco - gli accessi al Pronto Soccorso. Quattro i morti nel Comasco a causa di complicazioni legate al Covid. Stabili, all’Asst Lariana, i ricoverati in Terapia intensiva (14 a Como e 4 a Cantù). Complessivamente l’Asst Lariana sta seguendo 227 persone (quattro in meno di sabato): 159 al Sant’Anna, 32 a Cantù 18 a Mariano, 10 in via Napoleona e in attesa al Pronto soccorso sei a Como e due a Cantù.
Tornando alla vaccinazioni, al Sant’Anna come detto ieri è toccato a 360 operatori sanitari (tra cui 4 pediatri e 19 medici di medicina generale) oltre ai 576 di Cantù per 936 totale. Sabato erano stati 300 a Como (oltre ai 228 di Menaggio), tra cui 58 medici di base e 5 pediatri. «Si è trattato di uno sforzo organizzativo importante e ringrazio tutti gli operatori coinvolti per l’impegno e il risultato ottenuto - il commento del direttore generale Fabio Banfi -. A fronte di questo sforzo di accelerazione del nostro Piano vaccinale è fondamentale non lasciarsi andare a facili entusiasmi. Il quadro epidemiologico del nostro territorio è instabile, l’andamento della curva epidemica deve essere monitorato giorno dopo giorno ed è pertanto necessario mantenere ancor più elevato il livello di attenzione nei confronti dei comportamenti da adottare. Indossare la mascherina, il lavaggio delle mani e il distanziamento sociale restano strumenti indispensabili per il controllo della diffusività del virus». Fin da subito il numero uno dell’Asst Lariana aveva lanciato un appello ai comaschi invitandoli a non abbandonare i comportamenti virtuosi sulla scia delle vaccinazioni.
Nei prossimi giorni proseguiranno, sempre “a chiamata” le vaccinazioni anche dei medici di base e dei pediatri e, come annunciato dal presidente dell’Ordine Gianluigi Spata, verrà inviata una comunicazione anche agli odontoiatri e ai liberi professionisti. Oggi, come detto, tocca anche agli ospedali privati accreditati con l’invio, rispettando rigorosamente la catena del freddo richiesta dal vaccino Pfizer-Biontech, di 1.314 dosi in base alle richieste arrivate a San Fermo. In particolare andranno nelle apposite borse termiche 702 dosi all’ospedale Valduce, 270 al Fatebenefratelli di Erba, 138 all’istituto clinico Villa Aprica, 48 a Villa San Benedetto, 96 a Villa San Giuseppe e 60 al Cof di Lanzo. In questo modo si arriverà alla quota totale di 4.435 somministrazioni, pari al 47% delle dosi arrivate a Como. Si andrà poi avanti anche con le Rsa in base al piano predisposto.
Previste anche ulteriori forniture - gli stock, a parte quella iniziale per le prime 50 vaccinazioni simboliche del 27 dicembre scorso, sono da 4.680 dosi per volta. Da Roma hanno chiesto di mantenere una dotazione di riserva pari al 30% per garantire il rispetto dei tempi per i richiami (21 giorni), in caso di qualche ritardo nelle consegne. In più sono attese anche le prime fiale del vaccino Moderna, che richiede modalità più semplici di conservazione.
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