Vaccini, ci prova il medico di base
«Ma tanti ancora non si fidano»

Il dottor Arnaldo Butti sta chiamando uno per uno gli assistiti non vaccinati - «Timori per i tempi brevi di sperimentazione. I più giovani si sentono non a rischio»

Como

Sono 143mila i comaschi non ancora vaccinati, il 26% della popolazione sopra ai 12 anni.

I più sono timorosi degli effetti collaterali, una minoranza è no vax per ragioni spesso assurde, infine c’è una quota di attendisti e di giovani che si reputano al sicuro anche se il virus è ancora in circolazione.

Certo alcuni aspettano l’appuntamento, ma le prenotazioni di recente languono. Bisogna dunque convincere i cittadini ad aderire alla campagna vaccinale. Ai medici di medicina generale sono stati inviati gli elenchi degli assistiti non vaccinati per contattarli uno ad uno e cercare di aumentare la copertura complessiva.

Ecco il profilo tipo dei comaschi non vaccinati. «L’argomento principale è la sperimentazione troppo rapida – spiega Arnaldo Butti, medico di Albate – molti dei cittadini non ancora vaccinati crede che i vaccini anti Covid siano stati approvati troppo in fretta, senza le dovute cautele e senza garanzie relative alla sicurezza e all’efficacia». Si tratta comunque di un mito da sfatare, le autorità hanno prestato la massima attenzione con i riflettori del mondo intero sempre puntati. «Certo, ma le persone sono rimaste molto disorientate anche dalla comunicazione spesso contraddittoria – spiega ancora il medico – le indicazioni sulle età in particolare con AstraZeneca sono cambiate molte volte, finendo con il mix di vaccini sotto ai 60 anni. Annunci e modifiche hanno suggestionato molti comaschi. C’è timore per le possibili reazioni avverse». I non vaccinati anziani, i pochi rimasti, vivono spesso stati di vera ansia e vanno rassicurati. Le notizie di eventi avversi, magari con correlazioni non dimostrate, i fatti drammatici e le persone decedute dopo la vaccinazione hanno fatto breccia tra i più timorosi.

C’è poi una fetta non marginale di persone, sempre stando ai racconti dei medici di Como città, che accampa argomenti irrazionali, credenze da “no vax” difficilmente sradicabili. Microchip impiantati nella testa tramite la vaccinazione per intenderci. Queste persone sono le più testarde e convinte.

Comunque la copertura tra gli anziani, i soggetti più a rischio, è maggiore rispetto ai giovani. Mancano da vaccinare 23.938 trentenni comaschi, altri 21.980 ventenni e 23.975 minorenni. Quindi 69.893 giovani non hanno ancora fatto nemmeno una dose. «Tra i giovani non vaccinati il ragionamento tipico guarda al rischio ridotto – spiega Butti – statisticamente sotto ai 60 anni sintomi e malattia grave sono stati relativamente rari. Ovviamente è un errore. Ma preferiscono non fare la vaccinazione invece che farsi iniettare un vaccino che a loro parere non si sa quali effetti potrà avere tra dieci o vent’anni. Una parte dei giovani ha fatto il vaccino per difendere indirettamente i nonni e per potere stare vicino a loro. Ma se i nonni si sono ormai fatti vaccinare anche i genitori tendono a soprassedere».

I medici di Como notano che in media i non vaccinati vanno in coppia. Se la moglie non è vaccinata di solito anche il marito non si è fatto vaccinare. C’è poi il non vaccinato superficiale, poco interessato, che preferisce andare in vacanza e pensare, eventualmente, al vaccino a settembre. «Parlando con le persone non ancora vaccinate – dice ancora il dottore – alcune dicono di voler riflettere, di voler capire prima se amici e conoscenti vaccinati stanno bene oppure no. È bene però non aspettare, tra prenotazioni e tempi per il richiamo il rischio altrimenti è arrivare indifesi all’inizio dell’autunno. Dobbiamo togliere subito spazio al virus. Comunque qualche margine per convincere queste persone c’è».

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