Vaccini, siamo ultimi in Lombardia
Prima dose a 11 comaschi su cento

Ats Insubria è fanalino di coda in regione e Varese fa comunque meglio di Como

Un anno fa lo scandalo inefficienza era legato ai tamponi per dar la caccia al virus. Ora tocca alla voce “vaccinazioni”. Ats Insubria si conferma fanalino di coda della Lombardia e Como, ancora una volta, nel gemellaggio con Varese è la realtà territoriale che finisce per essere sacrificata, relegando la nostra provincia come ultima per percentuale di dosi distribuite in rapporto alla popolazione.

A dirlo sono i dati aggiornati all’8 gennaio (dunque a giovedì scorso) sulla campagna vaccinale in Lombardia. Dati che non arrivano dalle fonti istituzionali - ancorché si tratta di numeri ufficiali - che preferiscono distribuire di volta in volta numeri parziali, ritoccati e rivisti, che però non consentono - come invece sarebbe doveroso - un controllo serio sull’operato delle istituzioni sanitarie.

I numeri

Stando al documento sull’attività vaccinale delle varie Ats presso centri sanitari, Rsa e ospedali si scopre che a giovedì scorso i comaschi che avevano ricevuto la prima dose erano poco meno di 67mila e di questi meno della metà (27mila) avevano già ricevuto anche la seconda dose.

Tradotto in percentuali significa che la prima dose è arrivata ad appena l’11,1% della popolazione, mentre i comaschi coperti con il vaccino anti Covid sono appena il 4,5%.

Si tratta del dato in assoluto più basso di tutta la Regione. Prendiamo Varese, che condivide con noi la stessa identica Ats, sulla base della divisione territoriale voluta a suo tempo dall’allora governatore Maroni e oggi ampiamente criticata da quasi tutti. I “gemelli” di sanità hanno ricevuto quasi 105mila prime dosi e le persone coperte sono ormai 42mila, il che significa rispettivamente l’11,7% e il 4,7% della popolazione.

Identico trattamento, si ricorderà, toccò a Como anche all’epoca della prima ondata quando a essere ricercatissimi erano i tamponi per tracciare i contagi.

Il confronto con il resto della regione, poi, è impietoso. Detto che a livello nazionale solo sei regioni hanno distribuito meno dosi (in percentuale alla popolazione) della Lombardia, Ats Insubria è la realtà che ha distribuito meno vaccini di tutte le altre agenzie sanitarie regionali. Il totale delle dosi distribuite (sommano sia prime che seconde iniezioni) è inferiore al 17% ovvero un dato inferiore a quello della Calabria, regione che chiude la classifica sull’efficienza della macchina delle vaccinazioni.

In Lombardia l’Ats più virtuosa (ma qui, inevitabilmente, gioca un ruolo essenziale la bassa densità della popolazione residente) è quella della Montagna che ha già distribuito la prima dose a quasi un paziente su quattro 8siamo al 22,5%).

Le altre Ats

Molto bene anche l’Ats Val Padana e l’Ats di Pavia con percentuali che sfiorano il 15%. Ma anche Milano, in assoluto l’Ats più popolosa, fa decisamente meglio con il 13,6% di prime dosi distribuite. Ad oggi in Lombardia le persone vaccinate, ovvero quelle che hanno già avuto anche la seconda dose, sono 641.158. La strada da fare è ancora lunga.

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