Vetrine riaccese
Quanti comaschi
in città murata

Tanta gente in centro a Como, nessun assembramento nel primo giorno di via libera alle attività commerciali. Acquisti ancora sottotono, nonostante il Black Friday

A Como c’è una gran voglia di ripartire, nonostante tutto. Nel primo giorno in zona arancione, il centro della città ha visto la riapertura dei negozi di abbigliamento, calzature, oggettistica per la casa e altre categorie merceologiche, che sono andati ad aggiungersi agli altri esercizi commerciali rimasti attivi anche durante il secondo lockdown.

La riapertura ha riguardato più dell’80% dei negozi, in particolar modo per quelli ubicati nelle vie più centrali, tra via Luini, via Vittorio Emanuele II, piazza San Fedele e limitrofi, mentre alcune serrande sono rimaste abbassate nelle vie più laterali, complice forse la scelta di non riaprire di domenica.

Ingressi contingentati

Un discreto numero di comaschi si sono riversati nelle strade per osservare le vetrine, passeggiare e fare acquisti, riempiendo, soprattutto nella seconda metà del pomeriggio domenicale, le vie dedicate allo shopping.

Una piccola folla ordinata e prudente, cresciuta però con il passare delle ore, che sin dal mattino ha rispettato le indicazioni per gli ingressi contingentati all’interno dei negozi, disponendosi in fila fuori dalle porte, senza creare pericolosi assembramenti nelle vie o nelle piazze, cercando di mantenere per quanto possibile le distanze e indossando la mascherina anche all’aperto. Un’atmosfera ancora sobria e dimessa, ben lontana da quella che, solo un anno fa, si respirava in questi giorni a meno di un mese dal Natale, festività che in città si percepisce appena. Nessuna luminaria a decorare le strade, per le quali, presumibilmente, bisognerà attendere la prima settimana di dicembre, né addobbi a decorare i balconi o le finestre delle case che danno sulle vie centrali, pochissime le vetrine addobbate a festa o in via di allestimento. Molte, invece, quelle dedicate alla settimana di Black Friday che si dovrebbe concludere oggi, anche se diversi negozianti, tra quelli che hanno appena aperto, si aspettano un prolungamento dell’iniziativa, per poter offrire alla propria clientela ancora qualche giorno di sconti.

Sono stati molti, infatti, i clienti che hanno approfittato dei prezzi ridotti per fare acquisti, anche in vista dei regali di Natale. In generale, dunque, nel primo giorno di riapertura si coglie un cauto ottimismo. «La gente che c’è in giro oggi è già moltissima rispetto al deserto delle scorse settimane - ha raccontato Manuel Acquistapace del negozio Stephane parrucchieri, in piazza San Fedele, facendo un confronto tra la Como in zona rossa e quella in zona arancione – sono venuto giù stamattina con il solo intento di addobbare la vetrina ma, grazie alla riapertura dei negozi, è arrivata anche della clientela. Possiamo e vogliamo essere timidamente fiduciosi. Ne abbiamo davvero bisogno».

Mascherina e mani

Per quanto riguarda gli ingressi nei negozi, permane l’obbligo di indossare la mascherina, igienizzarsi le mani e rispettare il numero di persone consentito all’interno, mentre la misurazione della temperatura è a discrezione dell’esercizio commerciale.

Nelle vie con meno passaggio, invece, la sensazione è quella di una riapertura un po’ sotto tono e di un Natale a cui si fa fatica a pensare. «Siamo tutti ancora molto concentrati sull’emergenza sanitaria ed economica – ha raccontato Luisella Bellei, titolare del negozio “Al Chiaro di Luna” di via Paolo Giovio – è difficile pensare al Natale. Abbiamo riaperto e addobbato la vetrina, ma di gente ne abbiamo vista poca, anche oggi, soprattutto perché ancora non ci si può spostare dal proprio Comune di residenza senza autocertificazione, quindi non arrivano persone da fuori Como. Ci auguriamo che, con il passare dei giorni, la situazione migliori».

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