Cronaca / Como città
Giovedì 02 Giugno 2022
Via del Dos, piscina addio. Il Comune sfratta i gestori
Braccio di ferro con Palazzo Cernezzi sul rinnovo della concessione - La cooperativa Colisseum: «Decisione ingiusta, pagheranno i più fragili»
Il Comune intima a Colisseum lo sgombero della piscina di via del Doss, di contro la cooperativa si rivolge all’Anac per sospendere il nuovo bando d’assegnazione.
Colisseum ha annunciato che dal 31 luglio cesserà ogni attività nel piccolo centro natatorio che accoglie circa 700 utenti e 140 famiglie con giovani disabili, ora senza un riferimento in città. La concessione d’uso per la piscina, una proprietà comunale, è scaduta ormai nel 2015 e l’amministrazione ha sempre rinnovato ogni anno l’affidamento degli spazi. La struttura però ha da anni bisogno di ingenti manutenzioni sempre rinviate, quindi Colisseum nel 2018 ha presentato un proprio progetto per investire 800mila euro sulla piscina. La proposta ventennale è stata bocciata e il Comune nel 2021 ha pubblicato un bando per la gestione del centro. Un bando che secondo Colisseum ha delle criticità tali da non consentire alla cooperativa di presentare un’offerta. Di qui la scelta di rivolgersi all’Anac che ha per il momento sospeso la gara indetta dal Comune.
La posizione della cooperativa
Intanto la cooperativa ha ricevuto una diffida il 10 di maggio dal settore politiche sociali del Comune per lasciare liberi gli spazi. Comunque vada a finire il rischio è che la piscina resti vuota, senza un gestore e senza un possibilità di recupero.
In via del Dos vengono fornite prestazioni a pazienti cronici, con terapie, percorsi motori, psicomotori e logopedici. Al lavoro 22 dipendenti compreso personale altamente qualificato. «Da promotore di servizi alla persona rivolti al benessere e all’inclusione – commenta il presidente d Colisseum Gabriele Romanò - ritengo inaccettabile e ingiusta la decisione di fare chiudere il centro. Perché a tutti gli effetti di questo si tratta, dovendo riconsegnare l’impianto privo di tutti gli arredi, con le vasche vuote e gli impianti spenti. Con dei lavoratori che sono già stati messi a dura prova dalle restrizioni legate alle norme anti Covid».
«La chiusura del centro comporta l’interruzione di servizi alla persona essenziali – dice ancora Romanò - non sostituibili per l’utenza che vi afferisce. Tanto più importanti in quanto la struttura è frequentata, prevalentemente, dai soggetti più fragili all’interno della società: disabili, bambini, anziani, persone che stanno effettuando percorsi di recupero psicofisico». Dal primo di agosto queste persone come detto non avranno un riferimento in città.
La replica del palazzo
Ecco la risposta di Palazzo Cernezzi. «Il Comune di Como ha gestito correttamente la concessione degli impianti sportivi di via Del Dos nel rispetto della normativa vigente – si legge in una nota - Colisseum ha presentato un esposto ad Anac avverso la procedura di gara in corso che, al fine di non recare danno ad eventuali altri partecipanti, è stata temporaneamente sospesa.Il Comune ha già presentato una propria memoria con la ricostruzione puntuale dei fatti». Il settore politiche sociali non ritiene di dover fornire elementi sul rapporto di concessione con Colisseum, rimanendo in attesa delle valutazioni di Anac. Alla stessa vengono mandate tutte le informazioni – spiega sempre il Comune - compreso il comunicato stampa di Colisseum, inerenti la gestione degli impianti sportivi di via Del Dos».
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