Viale Varese, 30 anni dopo
«Giusto provarci di nuovo»

Nel 1987 gli industriali presentavano un piano per un autosilo - Il progettista di Nessi&Majocchi: «Area strategica». Il Pd: «Forti dubbi»

Trent’anni per ripensare viale Varese. Correva l’anno 1987 e l’Unione industriali di Como presentava il progetto per un autosilo interrato nella via, con quattro piani e 340 posti per le auto – un centinaio quelli riservati all’Unione, il resto per la città – proprio in quell’area dove, trent’anni dopo, si torna a parlare di ampliamento del parcheggio. Questa volta il progetto della Nessi & Majocchi, storica impresa edile comasca, prevede un incremento dei parcheggi del 40% rispetto a quelli attuali – arrivando a quota 168 – e la rivalorizzazione della zona, mura in primis. Trent’anni sono passati senza un nulla di fatto - come ha ricordato nell’intervista a La Provincia l’attuale numero uno di Unindustria Fabio Porro - anche se le idee su un progetto di autosilo in viale Varese si sono susseguite nel tempo. Il progetto del 1987 venne infatti ripreso nel 2004, mentre il tema di un parcheggio interrato in viale Varese fu oggetto di discussione anche nel 2014 – in questo caso si parlava di 470 posti –, non portando di fatto a nulla di concreto.

Le esigenze e la possibilità di creare nuovi posteggi in una via a ridosso del centro storico e della zona a traffico limitato riemergono ora prepotentemente nella discussione politica cittadina. Nel 1987 il progetto fu ritirato, dopo una prima approvazione da parte del Comune, ora Palazzo Cernezzi è chiamato a esprimersi a riguardo – la decisione è attesa per il 27 luglio – e, in caso di esito positivo, verrà indetta una gara a cui altri progetti, oltre a quello della Nessi & Majocchi, potranno partecipare.

Come l’Unione industriali un tempo, anche oggi sono i privati ad avanzare idee per i posteggi in città. Alcuni dettagli del progetto dell’impresa edile comasca sono stati presentati martedì in commissione consiliare a Palazzo Cernezzi, con la descrizione dell’intervento da parte di Angelo Majocchi e del progettista, Arturo Montanelli: «Stiamo parlando della riqualificazione di un’area strategica di parcheggio a ridosso della zona pedonale della città che permette di raggiungere la maggior parte degli spazi commerciali», ha spiegato Montanelli che si è soffermato sugli aspetti tecnici del progetto (è un progetto di fattibilità e non esecutivo) con la riduzione dello spazio verde di divisione con viale Varese, l’innalzamento di qualche centimetro rispetto al piano attuale del parcheggio e la ricostruzione della pavimentazione, oltre all’inserimento di gazebo con tetti verdi, un’area con erbe aromatiche e il taglio di alcuni alberi.

Progetto che ha ricevuto critiche da parte dei consiglieri della lista Rapinese e da Gabriele Guarisco (Pd) che dichiara: «Anche apprezzando la possibilità di discutere con promotore e progettista, abbiamo compreso i vantaggi per l’operatore economico ma non quelli per il pubblico. Ci restano dubbi sul minore introito per il Comune, attrazione di nuovo traffico, riduzione di spazi verdi. Sacrifici che durerebbero un trentennio, mentre ci pare che l’attenzione per la sosta potrebbe concentrarsi più utilmente in altre aree vicine a viale Varese e meno problematiche».

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