Cronaca / Como città
Venerdì 16 Novembre 2018
Villa Aprica cresce: nuovi spazi e l’autosilo
Altri fondi per completare il restauro
Ieri il taglio del nastro della nuova ala dell’istituto clinico, accreditato con il servizio sanitario regionale. Resta il nodo viabilità. Il sindaco: collaborare con i privati
Il primo rinnovo strutturale di Villa Aprica è stato completato. Demolita una villa adiacente, è stato realizzato l’ampliamento dell’istituto clinico con un investimento di 20milioni di euro da parte della proprietà Gruppo ospedaliero San Donato.
Ieri il taglio del nastro ufficiale con Paolo Rotelli, presidente del Gruppo San Donato, il sindaco Mario Landriscina e il vescovo emerito Diego Coletti, alla presenza delle autorità cittadine e della dirigenza dell’istituto.
Gli spazi sono già in gran parte utilizzati: 5 sale operatorie all’avanguardia e servite da una moderna centrale di sterilizzazione, 69 posti letto per le degenze, suddivisi in 34 camere doppie e una camera singola, tutte con bagno privato, centrali elettriche e termiche e il nuovo parcheggio interno da 105 posti auto.
Quattro piani interrati cruciali per tamponare la necessità di parcheggi per i visitatori della struttura posta in un’area sofferente per la viabilità e per le condizioni della strada di accesso.
L’Istituto sul colle di Monte Olimpino, 190 posti letto accreditati con il Servizio sanitario regionale, include l’urologia, l’oculistica, la chirurgia videolaparoscopica e la terapia del dolore. Un complesso di servizi che potrebbe rendere la struttura interessante oltre che per i comaschi anche per i vicini pazienti svizzeri, come ha immaginato Paolo Rotelli nel descrivere la strategia dell’intero gruppo.
A partire dalla cura delle persona nel suo complesso, si ambisce a includere una clientela internazionale. In questa prospettiva sono già stati allocati altri 18 milioni di euro per la ristrutturazione completa di Villa Aprica che avverrà a scaglioni in tempi ancora da definirsi perché ci sono varianti da condividere con gli uffici comunali e perché si lavorerà mentre la struttura è in funzione.
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