«Villa Geno? Molo pericoloso». I noleggiatori: il Comune sbaglia

Il caso La giunta vota l’assegnazione del molo di Sant’Agostino alla Gdf e relega il resto del traffico in un pontile che per gli operatori «è a rischio sicurezza»

Il molo di Sant’Agostino per otto anni alla Guardia di Finanza, Palazzo Cernezzi ha formalizzato la concessione tra le perplessità dei noleggiatori e dei taxi boat.

Votato dalla giunta il trasloco degli imbarchi e degli sbarchi da Sant’Agostino al pontile di Villa Geno ieri con una determina gli uffici comunali del settore patrimonio hanno ufficializzato la concessione del porto fino al 25 marzo 2032 alle fiamme gialle.

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«Considerata l’esigenza di rafforzare la vigilanza lacuale in un’area interessata da alta densità diportistica e, contestualmente, da trasporti pubblici di linea»: così si legge agli atti, eventuali ormeggi non occupati dalla Guardia di Finanza, previa richiesta, potranno essere utilizzati dalle altre forze di polizia. È interessante la puntualizzazione finale. «Si precisa infine che sarà dato avvio all’istruttoria finalizzata al rilascio della concessione del molo in oggetto, solo dopo che l’amministrazione avrà la materiale disponibilità ed avrà affidato in concessione a Csu il pontile sito presso Villa Geno, che verrà adibito all’attracco dell’utenza nautica ad oggi svolto dal predetto molo di Sant’Agostino». Il pontile di Villa Geno è dato in concessione fino a luglio alla società Sunlake, Csu ha ricevuto mandato di stringere i tempi ed avviare i necessari lavori di sistemazione del nuovo attracco.

«Un attracco che secondo molti di noi non è adatto – spiega un operatore nautico comasco, Maurizio Pedretti – perché è molto esposto alle onde, il pontile si alza e si abbassa, non va bene per far scendere i passeggeri dalle imbarcazioni. Servono corrimano, ringhiere, servizi, una generale messa in sicurezza. Questo trasloco non può avvenire nel pieno della stagione turistica, serve più tempo per trovare soluzioni davvero definitive. Le tante barchette che oggi girano come mosche in Sant’Agostino si troveranno a fare lo stesso a Villa Geno, con gli aliscafi che girato l’angolo della fontana partono a tutta velocità».

Altre soluzioni però non sono facili da trovare, i pericoli e la confusione al molo di Sant’Agostino sono stati sottolineati da tutti gli enti interessati, dalla Navigazione alle forze dell’ordine. «Capisco, è vero – dice ancora Pedretti – ma molte responsabilità sono state addossate a quelli che vengono chiamati taxi boat, quando gli attori presenti in acqua sono tanti. Le normative stesse permettono a gente inesperta di guidare barche potenti. Quanto alle regole per effettuare i servizi per i turisti generano dubbi nelle stesse autorità. Questo è un settore dove c’è un forte interesse economico e che meriterebbe attenzioni maggiori».

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