«Vita dura con la capretta
per la burocrazia»

Walter Zafferri porta in giro Gionata al guinzaglio. Con tanti problemi.

Il capretto Gionata passeggia nel parco di Villa Olmo (prima che aprisse il cantiere) seguito con attenzione dallo sguardo dei presenti, oppure lo si può incrociare in città murata o sugli strappi che portano a Civiglio. Vive tra il centro cittadino, dove ha un appartamento che a dire il vero frequenta poco e il più comprensivo quartiere.

Gionata ha un canale su YouTube, è anticonformista, recalcitrante alle catalogazioni, tant’è vero che i moduli prestampati dell’Asl non prevedono la possibilità di definirlo, non è prevista infatti la dicitura: animale da compagnia. Il suo padrone, Walter Zafferri, che ha salvato Gionata dal macello, ha dovuto dichiarare di possedere un’azienda agricola o un allevamento per autoconsumo. Ora teme di vedersi arrivare le tasse previste per un’azienda e comunque, da difensore degli animali, non riesce a digerire la parola autoconsumo relativa al suo Gionata.

Dura la vita di un possessore di capretto, tra le incornate, le lamentele dei vicini in centro città e i moduli prestampati dell’Asl: «Io ho comprato Gionata da un allevamento un paio d’anni fa, era destinato al macellato – spiega Zafferri -. Lo ritengo un animale di compagnia, come un cane, ma è molto più intelligente dei cani. È un vero attore, quando passeggia con me in città si atteggia. La capra è un essere splendido è non è giusto venga mangiato, Gionata è adatto a questa vita, tant’è vero che spesso non uso neanche il guinzaglio e lui mi cammina a fianco».

Dopo l’acquisto del capretto l’Asl ha bussato alle porte del proprietario: «Hanno chiesto a chi me l’ha venduto i miei contatti, chiedendomi di regolarizzare il possesso del capretto con la registrazione con un numero progressivo da applicare con quella molletta di plastica posizionata sull’orecchio. Io mi sono rifiutato di bucargli l’orecchio, ma il numero me l’hanno dato e glielo metto al collo».

A Zafferri sono però i moduli dell’Asl a non piacere: «Fermo restando che avrei tenuto l’animale senza registrazione, mi hanno dato un modulo precompilato in cui si scrive che ho un’azienda agricola o un allevamento per autoconsumo. Io ho specificato che facendomi firmare quei moduli, in cui c’è scritto di non essere mendace, mi facevano appunto scrivere il falso. Il mio è un capretto da compagnia. Mi preoccupa poi che da allora ogni comunicazione dell’Asl mi arriva intestata Azienda agricola Zafferri, non vorrei poi dover pagare anche le tasse di un’azienda agricola».

L’Asl a parte spiega che non sarà così, o almeno si spera. Per altro Gionata vive in appartamento.

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