Zappare la terra? Fa bene alla salute
Ok all’orto anche in un altro Comune

Coronavirus, si allentano le maglie delle restrizioni anche per quanto riguarda la spesa - Ma solo in alcuni casi

Si può coltivare l’orto fuori casa. La cura del verde e il giardinaggio sono consigliati per combattere lo stress durante l’isolamento da coronavirus, non a caso da ora è consentito anche coltivare il proprio orticello. Anche quando non è proprio attaccato a casa.

La novità, decisa dal governo, è pubblicata sulla pagina internet della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

«La coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo sono consentite – si legge - a condizione che il soggetto interessato attesti, con auto dichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di una superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini. Con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito».

Si può anche uscire dal proprio Comune di residenza. La regola non vale però se l’orto è nelle seconde case. La Regione Lombardia ha recepito la disposizione. «È un piccolo passo verso il ritorno alla normalità – ha commentato l’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Bolognini – serve però un’autocertificazione con le indicazioni recanti la località del terreno, il possesso o la delega alla coltivazione della superficie e il percorso più breve per raggiungerla e per tornare alla propria abitazione». Il blocco diventato necessario per contenere il contagio inizia ad essere meno rigido. Questo è il versante sugli orti, ricordando che le manutenzioni del verde sono già ripartite nelle aree pubbliche, nei campi sportivi, nei parchi ed anche nei giardini privati. «Per quanto concerne i giardini privati delle case diverse dall’abitazione principale e ubicate in un altro comune, è consentita l’attività di cura e manutenzione solo da parte del personale incaricato».

Anche nel fare la spesa le maglie si sono allentate. Una circolare esplicativa della Prefettura di Como ha fissato nuovi paletti consentendo di uscire anche dai confini del Comune di residenza. «Sono sempre consentiti i movimenti effettuati per situazioni di necessità – si legge nel documento - rientrano in tale casistica gli spostamenti per l’approvvigionamento di generi alimentari nel caso in cui il punto vendita più vicino alla propria abitazione sia ubicato nel territorio di altro Comune. Si precisa che l’accessibilità va intesa non solamente nel senso fisico, nel caso in cui l’esercizio commerciale sia di piccole dimensioni e non sia in grado di soddisfare le richieste dei residenti, ma anche come indisponibilità di prodotti o minore convenienza d’acquisto».

Quindi se il punto vendita è poco rifornito o costa troppo è possibile fare qualche chilometro in più e fare la spesa in un altro supermercato.

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