Cronaca / Como città
Giovedì 05 Aprile 2018
Zero eventi, musei quasi vuoti
Non chiamiamola città turistica
Sono arrivate migliaia di persone, le attrazioni a Como però erano pochissime. Tempio, museo Giovio e Pinacoteca mai rilanciati
In tutta Italia si è scritto e parlato di musei presi d’assalto per Pasqua e Pasquetta. A Como, invece, è accaduto l’opposto. Domenica era tutto chiuso mentre nel Lunedì dell’Angelo sono stati registrati 220 visitatori al Tempio voltiano e 90 negli altri musei comunali. Totale 310, a fronte di migliaia di visitatori arrivati in città.
Se si considera il 2017 e i primi mesi di questo 2018, i numeri non sono confortanti. Nell’anno appena trascorso, il museo archeologico, Palazzo Volpi, la Porta romana e il Tempio Voltiano hanno collezionato 52.665 accessi, circa 300 in meno rispetto al 2016. E i dati tengono conto di tutte le tipologie di attività: visite guidate, laboratori, conferenze, concerti e inaugurazioni.
Nonostante un piano non visitabile, a fare la parte del leone è sempre il monumento dedicato a Volta con 25.871 ingressi, in netto calo rispetto al 2016 quando il totale fu di cinquemila visite più alto. Numeri molto bassi per la Porta romana con 1.460, in discesa rispetto a dodici mesi precedenti, mentre recuperano terreno la Pinacoteca con 9.772 (cinquemila in più rispetto al 2016) e il museo Giovio con 15.562.
Salvo inversioni di tendenza, il 2018 non dovrebbe sorridere alle strutture cittadine. A gennaio e febbraio i numeri sono più bassi rispetto agli anni precedenti. La crescita si è fermata: se dal 2012 al 2016 si sono registrati 25mila accessi in più, ora si è tornati a scendere.
Sulla valorizzazione dei musei si era parlato tanto in campagna elettorale. Il sindaco Mario Landriscina, che ha anche la delega alla Cultura, ad agosto fece un tour delle strutture, proponendone un rilancio attraverso un progetto con nuovi spazi, servizi e il coinvolgimento dei privati. Sono passati sette mesi e, al momento, non c’è stata alcuna svolta. La valorizzazione del patrimonio museale diventa così un altro tassello mancante per raggiungere lo status di città turistica. Domenica Como era zeppa di visitatori e, mentre il ministero lanciava la campagna nazionale “Pasqua al museo” con gli ingressi gratis in tutta Italia, a Como le strutture erano chiuse. Inoltre a Pasqua e Pasquetta mancavano eventi per le persone arrivate in città.
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